Passione Gourmet Ratanà cucina milanese tra i grattacieli di Porta Nuova - Passione Gourmet

Ratanà

Ristorante
via Gaetano de Castillia 28, Milano
Chef Cesare Battisti
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

13/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Carta dei vini interessante.
  • I grissini del grissinificio Edelweiss di Lambrate.

Difetti

  • Prezzi elevati.
  • Cucina poco leggera.
  • Servizio nel complesso confusionario.
Visitato il 11-2017

Un’enclave di cucina milanese tradizionale tra i grattacieli della nuova Milano

Nel cuore del quartiere Garibaldi, in mezzo ai grattacieli della nuova Milano, c’è una caratteristica palazzina Liberty in cui il tempo sembra essersi fermato.
Qui, in un’atmosfera gradevolmente retrò, tra scaffali colmi di ottime bottiglie e un arredo che coniuga in maniera accattivante elementi di modernità e tradizione, Cesare Battisti, propone dal 2009 la sua cucina: meneghina con pochi compromessi.

E’ milanese doc Battisti, e indubbiamente uno dei motivi del successo del suo Ratanà, è proprio quello di costituire una sorta di enclave autoctona, all’interno di una città ormai cosmopolita e fusion come poche. In particolare la zona di Porta Nuova, caratteristica per i grattacieli e le architetture avveniristiche. Al Ratanà si consuma il rito della cucina milanese di impronta classica, una cucina antica, ma proiettata con pensiero al futuro.
Formula vincente, che piace molto e attrae una clientela di tutte le età ed estrazione, attirata anche da una carta dei vini ampia e ben strutturata che consente abbinamenti di qualità.
In carta, i capisaldi della tradizione meneghina e qualche variazione sul tema: linea culinaria materica e sostanziosa.

Attitudine solida, ma non incline a evoluzioni

Visite recenti, hanno messo in evidenza una cucina lievemente in flessione.
Lo stile è quello -non leggerissimo- di sempre, ma l’impressione è che tutto proceda un po’ con il pilota automatico. E se può risultare legittima la scelta di non mutare la propria impostazione culinaria nel tempo, è altrettanto importante custodire a un livello adeguato anche la cura del dettaglio, l’attenzione e la precisione nelle esecuzioni dei piatti.

E così, i Tagliolini con il ragù di cinta senese si presentano sommersi da un mare di intingolo, i Filetti croccanti di pesce persico risultano un po’ secchi e, soprattutto, slegati dal contorno di purea di patate e crema di zucca.
Discreto anche se un po’ monocorde, il Risotto alla zucca con robiola, semi di zucca tostati e polvere di rosmarino, i cui toni (marcatamente dolci), avrebbero necessitato contrasti più accentuati al fine di raggiungere un migliore equilibrio.

Anche il servizio ha presentato più di qualche sbavatura, trasmettendo una sensazione generale di confusione: a partire da una carta dei vini con troppe bottiglie indicate come non disponibili alla scelta. I tempi di servizio, inoltre, sono apparsi un po’ troppo dilatati. Si attende molto per la prima portata senza che nell’attesa sia servito alcun tipo di benvenuto. Della nostra ultima prenotazione telefonica inoltre, si era persa qualsiasi traccia. Siamo i primi a comprendere un inciampo sporadico, ma tanti tutti insieme lasciano onestamente un po’ perplessi.

Certo, il rischio di sentirsi in qualche modo arrivati quando si ottiene un buon successo è sempre dietro l’angolo, ma da un locale che mira ad essere uno dei “must” della ristorazione milanese ci aspettiamo attenzione maggiore.

La galleria fotografica:

 

1 Commento.

  • andrea22 Gennaio 2018

    A me hanno sbagliato la comanda per ben due volte, l'estate scorsa. E' vero che alla fine il piatto non è stato conteggiato ma francamente non è stato bello, anche perchè abbiamo aspettato 1ora e mezza per due piatti (mediocri tra l'altro).

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