Passione Gourmet Agriturismo Camì, Chef Vincenzo Cammerucci, Lido di Savio (RA)

Agriturismo Camì

Ristorante
Via Argine Sinistro, 84 Savio di Ravenna (RA)
Chef Vincenzo Cammerucci
Recensito da Alberto Cauzzi

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una cucina solida e piacevole.
  • Una location molto bella.

Difetti

  • I prezzi, forse un tantino elevati per un agriturismo.
Visitato il 04-2017

Un grande cuoco e la sua decrescita felice, con il risultato di creare un agriturismo di qualità

Cosa succede ad un ottimo cuoco che decide di fare una “decrescita felice”, che acquista un agriturismo nei lidi ravennati e si mette a coltivare i prodotti dell’orto e li serve nel suo desco?
Succede che ha successo, e che riempie il locale con costanza.

Vincenzo Cammerucci, una bandiera per la ristorazione di qualità romagnola. Allievo del Maestro Marchesi, ma a sua volta maestro di molti, se non di tutti, i grandi cuochi di Romagna. A cui ha segnato certamente la via, fatta di qualità, di eleganza e raffinatezza nelle preparazioni, di pochi elementi, ma ben centrati, nel piatto.

Poi, qualche anno fa, la svolta. Basta con i ristoranti stellati, con le tovaglie di fiandra, con la rincorsa ai riconoscimenti. Ritorno alle origini per un cuoco che ha deciso di percorrere la via maestra della soddisfazione della sua clientela. Ecco quindi nascere il progetto Camì, attorno ad un’oasi agrituristica, in cui si producono molti dei prodotti consumati al ristorante.

Ma non solo, perchè dopo una piacevole serata trascorsa facendosi cullare da una cucina concreta ma tutt’altro che banale, potrete anche acquistare alcuni dei prodotti dell’agriturismo sapientemente elaborati da Cammerucci. Un tripudio di biscotti, marmellate, condimenti.

Tornando alla nostra serata, di un sabato affollato in riviera, eccoci servirci con una puntualità ed un tempismo imbarazzanti, alla faccia dei coperti e del tutto pieno del servizio, delle ottime alici con stridoli o un hamburger di gamberi con il tocco di classe dell’acetosa e dello zenzero candito. Ottimo, per qualità, cottura e nappatura il maialino, così come divertente e buono lo spiedino di Romagna. Qualche perplessità sui primi, in particolare le tagliatelle, che difettavano di umidità.

Nel complesso una cucina semplice ma molto curata e ben fatta. Materia prima ineccepibile, preparazioni perfette, e Cammerucci tutto il tempo lì, a spignattare in cucina, senza un attimo di sosta. Deve proprio aver trovato la sua giusta dimensione.

Il servizio, attento, presente e preciso fa da cornice ad una cena decisamente interessante. Forse unica nota stonata i prezzi, poco da agriturismo. Come del resto, ad onor del vero, anche la cucina, sicuramente più elegante e raffinata, quindi contestualizzata.

Non mancate una visita a questo agriturismo “particolare”, non ve ne pentirete affatto.

2 Commenti.

  • paolo mandelli29 Maggio 2017

    la decrescita felice è una frase poetica , cercherò' di farla mia complimenti paolo mandelli

  • Passione Gourmet23 Maggio 2023

    […] articolazioni. Ciotti, che è cuoco di solida formazione classica (fra i suoi maestri si annoverano Vincenzo Cammerucci, Alfonso Iaccarino e Gianfranco Vissani), sfugge l’improvvisazione. E ha ben imparato tanto a […]

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