Passione Gourmet Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon - Passione Gourmet

Café Sillon

Ristorante
46 Avenue Jean Jaurès, Lyon
Chef Matthieu Rostaing-Tayard
Recensito da Roberto Bellomo

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Originalità e audacia come raramente se ne trovano: divertimento garantito.

Difetti

  • Pane non eccezionale.
Visitato il 08-2016

E’ senz’altro vero che a Lione si mangia benissimo. La città offre di tutto, dai bouchon di qualità all’alta ristorazione, tutta francese o ibridata in varie salse, compresa quella giapponese degli eccellenti Takao Takano e Au 14 Février.
Se proprio bisognava trovare un difetto a questa offerta era l’assenza di un battitore libero, di qualcuno capace di spiazzare anche il gastronomo più navigato con un’idea di cucina inedita.
In realtà, per qualche tempo pare che questo si fosse già visto al 126, la prima avventura in città di Matthieu Rostaing-Tayard; avventura durata circa 3 anni di grande successo, e finita perché l’inquieto chef aveva voglia di girare il mondo. E l’ha fatto davvero: dal Nepal al Giappone, al Perù, dal Canada all’Italia, in particolare a Modena nella cucina di Massimo Bottura.
Oggi, a 34 anni, in un locale bello, di scabra e magari non originalissima eleganza nordica, tutto questo bagaglio di esperienze, insieme a una personalità davvero fuori dal comune, si riassumono in una carta molto corta ma piena di stimoli.

E’ davvero raro trovare, sotto i titoli apparentemente neutri dei piatti (Rostaing-Tayard è tutt’altro che un esibizionista), tanta originalità di abbinamenti, tecniche, consistenze.
In un menu pieno di virgole -i piatti sono una mera elencazione di ingredienti- molte pietanze fanno mettere a voi il punto esclamativo, alla fine, preceduto sempre da qualche punto di domanda.
Citazione d’obbligo come piatto più spiazzante per la melanzana poché, con tartare d’agnello, lamponi, menta, rabarbaro e coriandolo, che è tutta uno spigolo; e come più entusiasmante per il siero di latte con prugnoli, mandorle fresche e liquirizia, che non sfigurerebbe da Redzepi ma che in realtà riassume questa specifica idea di cucina.
In cui non esistono separazioni nette fra dolce e salato, caldo e freddo, in cui l’acidità non è usata per contrastare o alleggerire ma proprio per sferzare, in cui la materia prima emerge in forma anche brutale.
Carta dei vini corta ma molto pensata e coerente con la cucina, con la possibilità di bere al bicchiere o anche di ordinare alcune cose interessanti sfuse a mezzo litro (per noi l’ottimo Anjou Mozaik di Pithon-Paille).
Servizio sorridente di chi è platealmente entusiasta di partecipare all’avventura ed affiancare uno chef la cui tensione è evidente nel piatto, come nello sguardo che rivolge spesso, curioso e preoccupato, alla sala.
Una tappa davvero da non perdere, in una città che non ci stancheremo mai di consigliare a tutti.

Stuzzichini, impeccabili benché serviti trenta secondi dopo il vostro arrivo.
stuzzichini, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Per amuse bouche, fagiolini bianchi con uovo e albicocca, Un tromp l’oeil (l’uovo è quello grattuggiato, l’albicocca è sul fondo) che lascia intuire molto.
amuse bouche, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Calamari, grigliati, pomodori, salicornia, ribes, parmigiano, olive nere, origano. Estivo, fresco, con ruolo centrale dato alle consistenze turgide di calamari e pomodori, eccellenti
calamari, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
La melanzana di cui sopra.
melanzana, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Il piatto più classico: manzo dell’Aubrac, patate novelle, gallinacci, nocciole fresche ed erbe selvatiche. Tecnica da manuale.
manzo all'aubrac, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Tonno bianco, mais, finocchio, cozze, burro al peperoncino, “radis serpent”, bottarga e limone. Il tonno è mera texture in un piatto che vede nella componente vegetale la protagonista. Sorprendente è dire poco.
tonno bianco, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Basilico, peperoni piquillo, more. Il solo piatto in cui il titolo fa pensare a una pietanza più spiazzante di quanto non sia. Comunque molto ben eseguito.
basilico, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon
Il petit-lait con prugnoli, mandorle e liquirizia.
petit-lait, Café Sillon, Chef Matthieu Rostaing-Tayard, Lyon

2 Commenti.

  • gino daquino5 Ottobre 2016

    Bello l'articolo , come le foto , la descrizione didascalica dei singoli piatti ''( il difetto del pane non lo vedo ^ _ ^ dato che a pane si ingrassa ! ^ _^ Viaggio poco, è un paese gastronomicamente che amo si chiama Francia , ma leggo la descrizione finale della città di Lione ''( città consigliata A tutti ,.. 1 pò come l'antagonista x eccellenza di Parigi capitale ^ _^ e ci credo bene dato che ancora oggi cè Monsieur Paul Bocuse 90° con il suo restaurant a detta di molti il Maestro nel mondo .!ciao P G

  • Roberto Bellomo5 Ottobre 2016

    Gino, amo talmente Lione da averci preso casa... E' una città che spesso le persone non visitano pur passandoci vicino, e fanno un grave errore: è davvero molto bella e ci si mangia splendidamente, dal classico all'etnico

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