Passione Gourmet Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Taranto - Passione gourmet

Masseria Petrino

Ristorante
Via dello Sport, Palagianello (TA)
Chef Michele Rotondo
Recensito da Carlo Cappelletti

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Il grande rapporto qualità/prezzo.
  • Alcuni piatti sono di livello notevolissimo.
  • La buona pizza.

Difetti

  • La proposta discontinua negli esiti.
  • L'indirizzo del ristorante (che sarebbe zona Petrino) è al momento sconosciuto ai navigatori satellitari.
Visitato il 07-2014

Quella di Michele Rotondo è una bella storia di tenacia che raccontiamo volentieri, seppur per sommi capi. Nel 2008, meno che trentenne e con un talento coltivato prima come secondo di Sergio Mei e poi a Parigi al Capriccio, Michele prende sulle proprie spalle la responsabilità di condurre il ristorante di famiglia. Masseria Petrino è situata a poche centinaia di metri dal centro, non esattamente ridente, di Palagianello, in posizione defilata ma condizionata dalla presenza della vicina stazione. Nonostante la collocazione sfavorevole, però, in pochi mesi il locale pare destinato, grazie alla brillantezza della cucina, ad un posto di prima fila nel panorama gourmet; premi e riconoscimenti riservati ai giovani non tardano ad arrivare. Ad un certo punto, però, ecco giungere improvviso un momento di grande difficoltà.

La mancanza dell’alloro che avrebbe trascinato qui la clientela internazionale di stanza tanto nella vicina Valle d’Itria, frequentata da turisti di tutte le nazionalità, quanto nelle marine ioniche, induce Rotondo a fare un passo indietro nell’offerta culinaria. Lo stile della prima ora, innovativo seppur in maniera assai moderata, viene notevolmente smorzato in nome di esigenze più terrene. La grande aderenza territoriale fa sì tuttavia che la sua cucina abbia mantenuto nel tempo un’impronta schiettamente contemporanea. La carta vive oggi in bilico fra l’anima più creativa dello chef e proposte che siamo abituati a trovare in ristoranti dalla vocazione più “commerciale”. Anche una pizza, qualitativamente tutt’altro che trascurabile, si è aggiunta alla già ricca offerta di Masseria Petrino.

E’ però con un pizzico di amarezza che ci siamo trovati ad osservare, in occasione di questa visita, come la maggior parte della clientela che ha condiviso con noi la bella veranda abbia cenato con un coupon che dà diritto a un’abbuffata di preparazioni di pesce, non in carta, sicuramente ottime ma certo non massima espressione delle capacità di Rotondo. Che dalla sua ci ha invece stupito con un uno-due di primi piatti da ko: un risotto che a queste latitudini fa gridare al miracolo e un’interpretazione virile ma elegante dell’accostamento, tradizionale quanto solo apparentemente azzardato, fra cozze e pecorino. Nel resto del menu degustazione da noi sperimentato, proposto a soli 38 euro in 6 passaggi di dimensioni decisamente eccessive e dalla sequenza discutibile, ci sarebbe piaciuto riscontrare sempre la stessa freschezza di idee e la medesima puntualità d’esecuzione. Se su quest’ultima c’è poco da obiettare, ci pare invece difetti la prima, con le altre preparazioni figlie della sola professionalità di Rotondo e non del suo, ampiamente dimostrato, ingegno culinario.

Da lodare ci sono una carta dei vini intelligente, che malgrado un’ampiezza non enciclopedica riesce ad avere soluzioni per tanti desideri, e un servizio in blue jeans totalmente a proprio agio con una clientela assai eterogenea. Michele Rotondo ha bisogno di stimoli. Ci sarebbe molto da aspettarsi, da lui, ma la sua sopravvivenza professionale a certi livelli dipende anche da quanti faranno la strada per venire fin qui ad incoraggiarlo.

Chiediamo in apertura una pizza da condividere: questa è una base margherita con pomodorini, pancetta steccata e burrata. Malgrado la cottura imperfetta risulterà di tutta piacevolezza.
Pizza come entrata, Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Tempura leggera di gamberi e carciofi, per un inizio eufemisticamente non lievissimo.
Tempura di gamberi e carciofi,, Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Prosciutto friulano “riserva Carlo D’Allava (sic!)” tagliato al coltello con bruschetta di burro e acciughe.
Prosciutto crudo friulano,, Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Fettuccine cozze, pepe e pecorino fondente: un piatto fantastico, in cui l’eccesso di sapidità che finisce quasi sempre per penalizzare l’abbinamento tradizionale viene governato con perizia.
Fettuccine, cozze, pepe e pecorino, Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Risottino con gamberi, basilico e limone. I trascorsi milanesi sono evidenti in un risotto tecnicamente pregevolissimo.
Risotto con gamberi, basilico e limone, , Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Il secondo: taglio di scottona frollato oltre tre mesi (!) con verdure grigliate. Carne davvero hard core penalizzata da un eccesso d’olio. Melanzane di intensità straordinaria.
Scottona frollata 3 mesi, , Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Mousse al cioccolato bianco con salsa al limone e percoche. Un po’ retrò ma pregevole.
Mousse al cioccolato bianco, , Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto
Buono, buono, buono! Un Susumaniello rosato proveniente da una vigna di meno di tre ettari.
Susumaniello 2013, , Masseria Petrino, Chef Michele Rotondo, Palagianello, Taranto

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