Passione Gourmet Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Belgium - Passione gourmet

Chalet de la Forêt

Ristorante
Drève de Lorraine 43 1180 Bruxelles Belgium
Chef Pascal Devalkeneer
Recensito da Roberto Bellomo

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Un locale di eleganza davvero notevole.
  • Cucina di grande equilibrio e tecnica.

Difetti

  • Servizio un po’ distratto.
Visitato il 08-2014

Pascal Devalkeneer è uno dei nomi più prestigiosi della cucina belga, come testimonia anche il fatto che Ferran Adrià lo indichi tra i 10 chef contemporanei da seguire nel bellissimo volume “Coco” .
Nato in Africa da un padre grande appassionato di gastronomia, officia allo Chalet de la Forêt da quindici anni, ben prima che la Flemish Wave si caratterizzasse come uno dei movimenti più frizzanti della gastronomia europea.
Devalkeneer, d’altronde, non è assimilabile a nessuna avanguardia perché è uno chef più classico, che sa stare nel suo tempo senza nostalgie e guardando, come pare indispensabile oggi, anche a est, ma con la consapevole volontà di fornire soprattutto un’esperienza di grande ristorazione classica.
Il locale è incantevole: ai bordi della foresta di Soignes, splendido polmone verde di Bruxelles. Lo chalet è stato ristrutturato con grande sapienza ed è veramente elegante. L’ambiente perfetto per collocarvi una serata romantica o un pranzo d’affari, a patto che la cucina sia altrettanto notevole. E, fortunatamente, l’offerta gastronomica non delude, a meno che non si pensi d’imbattersi nell’esperienza della vita.
Dopo qualche esitazione iniziale, un po’ sorprendente in un locale di questo tono (i ravanelli apripista sono simpaticamente “rustici”, ma è meno simpatico riportarli per sbaglio una seconda volta, facendo invece lungamente attendere per menù e carta dei vini), la partenza è fatta di amuse bouche molto buoni tra cui svetta lo yogurt affumicato con tapioca ed erbe.
La mano è sapiente, sia quando si consente digressioni più contemporanee (il “povero” sgombro con verdure acidulate e vinaigrette di soya e yuzu, arricchito dal caviale che ne arrottonda e ingentilisce il finale) sia quando sta nel super classico, come nella variazione d’agnello con spinaci e pacchero ripieno della spalla d’agnello tritata: cotture millimetriche. Peccato per qualche passaggio un po’ scolastico (il tonno rosso) e per un branzino non entusiasmante per sapore della materia prima che smorzano gli ardori del recensore.
Il reparto dolce è coerente con il resto: pre-dessert all’insegna della freschezza, con la granita di saké con fragola, limone e cetriolo (quest’ultimo è ormai di gran moda, come visto anche da Desramault) e dolce principale un po’ confuso visivamente ma davvero notevole al palato (con mini madeleines da primato).
Per una volta, segnalazione anche per i petit fours, in particolare per una tartellette con crème brûlée che ricorderemo a lungo.
Carta dei vini interessante, prevalentemente francofona, aperta a etichette non scontate e prezzata meglio di quanto si potrebbe temere, dalla quale abbiamo scelto con gran piacere una chicca già nota, il Rully 1er Cru «Meix Cadot» di Vincent Dureuil-Janthial, la prova eccellente che si può bere grandi Borgogna in denominazioni non famosissime, spendendo cifre più che ragionevoli (nel caso circa 50 euro).

Patate al tartufo con carbone di mais: presentazione all’insegna di un elegante trompe l’oeil.
Patate al tartufo, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Yogurt affumicato con tapioca ed erbe.
Yogurt affumicato, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Sgombro con verdure acidulate, caviale e vinaigrette di soia e yuzu: un piatto “povero-ricco” maneggiato con la cura di una grande table.
Sgombro con verdure acidule, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Branzino con funghi, fave e tartufo estivo: idea e abbinamenti riusciti, ma l’ingrediente principale non entusiasma.
Branzino con funghi, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Tonno rosso appena poché, foie gras, rabarbaro e riduzione di frutti rossi: terra-mare un po’ scolastico ma tecnicamente indiscutibile.
Tonno rosso e  foie gras, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Variazione d’agnello con spinaci selvatici e pacchero ripieno di spalla d’agnello.
Agnello e pacchero ripieno, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Granita di saké con fragola, limone e cetriolo.
Granita di sake, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Mirtillo e sedano con gelato al fromage blanc e madeleines.
Mirtilo e sedano con gelato al formaggio, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Petits-fours di fattura davvero notevole e ottime gelatine.
Petits fours, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Gelatine, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium
Uno scorcio dal nostro tavolo.
Il nostro tavolo, Chalet de La Forêt, Chef Pascal Devalkeneer, Bruxlles, Belgium

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