Passione Gourmet La Capanna di Eraclio - Passione Gourmet

La Capanna di Eraclio

Ristorante
Via I Maggio, 93, 44021 Codigoro FE, Italia
Chef Grazia Soncini
Recensito da Roberto Bentivegna

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una atmosfera senza tempo

Difetti

  • Sempre rimanendo sui classici, nei dessert si potrebbe fare qualcosa in più
Visitato il 06-2013

390

La potenza di un luogo, la forza degli ingredienti: è straripante la sensazione che può lasciare una visita alla Capanna di Eraclio.
Come un viaggio senza tempo, lontani dall’oppressione della routine quotidiana.
La Capanna accumula storia, giorno dopo giorno, e poi si fa guardare con ammirazione da quelli che hanno ancora gli occhi per vedere.
Pesce o selvaggina: non sapremmo dire cosa è meglio, perché percorrere questa strada in un nebbioso novembre e poi tuffarsi nel risotto alla folaga ha il suo perché.
Ma godere dei primi caldi, sfogliando la carta comodamente seduti in giardino prima di accomodarsi a tavola, riappacifica con il mondo.
Soprattutto se ne esce il migliore pasto da quando frequentiamo questo indirizzo.
Parlavamo di ingredienti e qui c’è n’è motivo come in pochi altri posti: ai canestrelli che potete vedere poco più sotto mancava solo la parola. Parliamo noi per loro: “unici”.
Ma la mano del cuoco, pardon, della cuoca, c’è ed è una grande mano. Sono piatti indiscutibilmente della tradizione, ma non quella statica di cui poco ci interessa, ma quella viva e piena di energia, quotidianamente in movimento verso un posto al sole. La tradizione che sa continuamente rinnovarsi.
Ecco il piatto di capellini con i giotoli, pieni certamente di materia ma anche di tanta finezza ed eleganza di preparazione.
O l’anguilla, prima scottata sulla griglia al calore di pioppi, sarmenti di vite e carbone, poi passata in forno a cuocere nel suo grasso: il risultato è meglio di un compendio di storia delle Valli. Questo significa guardare al passato con i piedi ben piantati nel presente.
O ancora una maionese che merita il viaggio: che qui venga fatta con il mestolo di legno forse è solo una nota di romanticismo, però è tanto, tanto buona proprio così.
La sala non è da meno: della grande atmosfera abbiamo già scritto, ma anche quando si tratta di servire il cliente tutto si incasella al posto giusto. Cordialità, sorrisi, disponibilità: tutte cose che non si vendono a peso.
Che dobbiamo dire di più?

Una bollicina nel giardino prima di accomodarsi al tavolo…
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Attrezzi del mestiere
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Il benvenuto: giotoli fritti con polenta
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Ostriche e canestrelli: il lusso della semplicità
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Dategli la parola…
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Con i crudi, alla Capanna non si scherza: scampi di Goro, tonno, ombrina. Da urlo.
Geniale la leggera incisione sulle chele degli scampi in modo da poterli succhiare con grande godimento.
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La seppia con la crema di patate: un cappucino Alajmo al contrario.
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Questa vi consigliamo di ordinarla: pulire una grancevola in questo modo richiede un lavoro immane. Un gusto unico, per di più in abbinamento a una maionese home made che merita il viaggio da lontano e di cui è impossibile non chiedere il bis.
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Un grande piatto: capellini con i giotoli. Ancora migliorato rispetto alla precedente visita.
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Le Moeche fritte: altro must.
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Ci sono tre cose a Ferrara su cui non si scherza: la Salamina, la Spal e l’Anguilla.
Questa viene dalla Sacca di Gorino, dove l’acqua del Po si mescola al mare, quindi è corrente e pulita; i pesci si muovono molto e hanno una livrea grigio azzurra, per mimetizzarsi sul fondale. Molto diversa dall’anguilla del canale che ha un gusto palustre e una colorazione più scura.
L’anguilla subisce una doppia cottura: prima sulla griglia per indurire la pelle e per raccogliere i succhi all’interno; poi in forno, dove il pesce cuoce nel suo stesso grasso.
Sporzionata al tavolo e servita nature.
Imperdibile. Punto.
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Chiusura con dolci semplici ma ben fatti.
Il gelato al pistacchio
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La Tenerina al cioccolato
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Oppure i più temerari possono ricominciare da capo: cameriere, ancora canestrelli.
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Le bottiglie da casa sono accettate con un sorriso: ma lasciate un assaggio al proprietario!
Qui si è consumata una degna tripletta…
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3 Commenti.

  • Raimondo23 Luglio 2013

    Un posto magnifico. Dire che la maionese vale un viaggio da lontano potrebbe sembrare un'esagerazione ma è proprio così. Arrivarci dopo un lungo tratto di strada immersi nella nebbia, poi, è un'emozione ancor più grande.

  • giovanni passerini23 Luglio 2013

    Grazie per la dritta, non conoscevo e ho sbavato leggendo la rece!

  • Matt4 Gennaio 2016

    L'anguilla non è una specialità della città di Ferrara, bensì di Comacchio (dove della Spal e della salama da sugo se ne fregano altamente). La Sacca poi è quella di Goro, non di Gorino. La cucina della Capanna di Eraclio ha poco o niente di ferrarese, ma molto di quella di Comacchio e del Delta del Po.

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