Passione Gourmet Ristorante Da Vittorio, famiglia Cerea, Brusaporto (BG), di Alessandro Pellegri

Da Vittorio

Ristorante
via Cantalupa 17, Brusaporto (BG)
Chef Enrico Cerea
Recensito da Alessandro Pellegri

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Un ristorante a colpo sicuro, dove è quasi impossibile fare una brutta figura.

Difetti

  • Il conto davvero ingiustificato, da qualsiasi aspetto lo si guardi.
Visitato il 04-2013

Una fila di anelli da un capo all’altro dell’ampio parcheggio, interrotti da un cavallino che pare lì quasi per caso, ci fa venire il dubbio che Brusaporto, complice il tourbillon delle province che da qualche anno continua a rimescolare le carte in tavola, sia finito in provincia di Ingolstadt.
Ci avviciniamo titubanti all’ingresso, cercando disperatamente l’App traduttore Italiano-Tedesco-Italiano sull’iPhone, quando la calorosa (e soprattutto a noi comprensibile, senza alcun dizionario) accoglienza del ristorante ci fa capire che Brusaporto è rimasto, per nostra fortuna, in provincia di Bergamo.
Da Vittorio è uno tra i ristoranti d’eccellenza assoluta nella scena italiana, uno dei sette trois-étoilée italiani, che possiamo ridurre a quattro se consideriamo tra tutti solamente quelli di impostazione squisitamente classica, di scuola transalpina.
Eccellenza riservata a pochi ristoratori, e che in questo caso viene mostrata senza discrezione, non sussurrata anzi, gridata a pieni polmoni: nei maestosi piatti, nell’efficiente servizio, nell’elegante ambiente, il fil rouge che fa da collante ed unisce il tutto è l’opulenza, la ricchezza, una sorta di grandeur tricolore. La macchina creata dalla famiglia Cerea è sicuramente tra le ammiraglie nella ristorazione italiana, con dotazioni di prim’ordine ed un motore ad alte prestazioni, potente ed efficiente. Ecco quindi che i piatti, neanche a dirlo, sono perfettamente concepiti ed altrettanto magnificamente eseguiti, senza funambolismi particolari, “solamente” golosi, piacevoli e lussuriosi, forse anche fin troppo.

Ma eccellente non significa scevro di difetti, tutt’altro. E’ questo un indirizzo che senza alcun dubbio mira ad appagare l’ego prima che il palato, dove il mostrare a tutti la propria presenza è ancora più importante della stessa. E’ la versione gastronomica del terrificante, nonché tremendamente lombardo “lavoro-guadagno spendo-pretendo”, o se preferite, per i non autoctoni, una sorta di “rogito ergo sum”.
Poco meno di quattrocento euro in due per due piatti alla carta, un dessert ed un calice (!) di Champagne è fuori da ogni umana ragione; eppure durante la nostra visita, in un comune e piovoso martedì sera come tanti, la non certo piccola sala era trionfalmente piena, senza nemmeno una sedia che fosse una rimasta vuota.
Un fatto vale più di cento parole, un plauso ai Cerea ed alla loro superlativa macchina, in grado di procedere a gonfie vele anche con strada in salita e assenza di vento.

E’ innegabile che vi siano alternative sulla carta razionalmente migliori, più economiche o più efficienti, altrettanto e anche maggiormente performanti, più misurate nei consumi o sensibilmente più emozionanti… ma non si vive di sola razionalità, ed infatti di anelli sono pieni i parcheggi, soprattutto quelli di Brusaporto.

Un calice di Champagne.

L’altro calice di Champagne.

Entrée

Grissini, di diverse tipologie.

Il vassoio dei pani (!)

Insalata tiepida di pesce al vapore.

Risotto cappesante, bisque di zucca, crema di dragoncello.

Capretto da latte, infuso di salsa al curry, piccole verdure al grasso d’anatra.

Scamponi alla brace, hummus, chutney mango, mousse allo zenzero.

Predessert.

Mela, curry, cioccolato e banane
Spugna di mela, gelatina liquida di salsa al martinica, banana caramellata aromatizzata al curry.

Pastiera à la coque
Leggero di pastiera in finto guscio di latte di capra aromatizzato all’arancia.

Piccola pasticceria.

Bon Bon di gelato.

18 Commenti.

  • riccardo3 Maggio 2013

    "Poco meno di quattrocento euro in due per due piatti alla carta, un dessert ed un calice (!) di Champagne è fuori da ogni umana ragione;" Concordo sul giudizio, ma dalle foto postate sembra che sia sia trattato di menù (da 170 €) quello che ha sperimentato e non di soli due piatti. In ogni caso i prezzi che compaiono sul sito del ristorante sono "fuori da ogni umana ragione".

  • Mr. R.3 Maggio 2013

    Ammazza che botta! A poco più di quella cifra ho mangiato da Troisgros la scorsa settimana. Mi pare ci sia una certa differenza!

  • Alessandro Pellegri3 Maggio 2013

    Purtroppo no, non era il menù degustazione il nostro. In due, il risotto, gli scamponi, la pastiera ed il calice di Paillard l'uno; l'insalata di pesce, il capretto, mela curry ecc ed il calice di Dom l'altro. Due piatti, un dessert e un calice di champagne a testa, trecentonovantasette Euro...

  • divadivina3 Maggio 2013

    UNO DEI PIU SCONTATI PASTI FATTI IN VITA MIA.......!!!!!! SE I TROISGROS HANNO TRE STELLE QUESTI DEVONO TORNARE SEMPLIECEMENTE ALL ALBERGHIERO ... POSSO NON ESSERE DACCORDAO CON L AVANGUARDIA DI PARINI MA QUI SIAMO ANCORA ALLE ISALATE DI MARE.....

  • alina5 Maggio 2013

    Il prezzo è caro? Sapete il costo di quei tre scampi all'origine? 60,00 € circa

  • Carlo Cappelletti6 Maggio 2013

    Se così fosse, cara Alina, il piatto non sarebbe venduto a 70 euro. Conoscendo l'abilità manageriale dei Cerea temo sia un filo impossibile un food cost di circa l'85% sul prezzo del piatto.

  • alina8 Maggio 2013

    In questo periodo un kg di scampi costa da 80 a 120 euro, per arrivare in piena stagione anche a 150 euro. A vedersi in quel piatto ci sono tre scampi da 200 gr. circa ognuno.

  • Carlo Cappelletti8 Maggio 2013

    Dove li compri, gli scampi, da Cartier o da Bulgari? :) Io quei prezzi in vita mia li ho visti solo in alcune note pescherie. E i Cerea non comprano certo in pescheria :). Al mercato del pesce di Milano, anche per i pezzi più pregiati, non mi risulta siano quelli i prezzi. Comunque, se sei convinta tu, avrai le tue buone ragioni. Saluti.

  • Caporalgourmet10 Maggio 2013

    Ci siamo lamentati per anni che la Michelin continuava a mantenere 3 stelle al Sorriso di Soriso ed ecco che la Michelin ci piazza Vittorio. Sono stato due volte da Vittorio, perchè essere stato fregato una solo volta non mi è bastato. Scandaloso è il termine appropriato. Se Vittorio merita 3 stelle chiedo che a Bottura e Crippa ne vengano assegnate almeno 9.

  • Carlo Cappelletti10 Maggio 2013

    così, in punta di fioretto :) Un abbraccio, S!

  • francesco10 Maggio 2013

    Un ristorante per ricchi cretini.

  • Caporalgourmet12 Maggio 2013

    Un abbraccio anche a te!

  • alina12 Maggio 2013

    In qualsiasi pescheria d'Italia gli scampi "pescati" costano sempre cari. Non so dove lei vive, appena ha un attimo di tempo si rechi in una pescheria e chieda quanto costa un chilo di scampi. Saluti.

  • Carlo Cappelletti13 Maggio 2013

    perfetto, ma come ho scritto sopra i Cerea non comprano in pescheria, ma di certo al mercato. A prezzi quindi sensibilmente inferiori. Saluti.

  • davide11 Luglio 2015

    Hai assolutamente ragione. niente da aggiungere ed è comico che alcuni per interesse o "bastian contrarianesimo" continuino imperterriti a sostenere l'impossibile.

  • roberto11 Luglio 2015

    Ci sono stato nel 2009, 2 mesi prima della terza stella, fortunatamente ospite. Concordo sui prezzi eccessivi, però ho una domanda da porvi : se il locale, non piccolo, è sempre pieno, magari Chicco e la sua brigata, di cucina e sala, sono pure bravi. O forse molti sono stufi di mangiare un piatto di radici nature allo stesso prezzo...

  • Caporalgourmet13 Luglio 2015

    Non esiste nulla allo stesso prezzo. Perfino La Pergola costa meno e vogliamo mettere Roma ai tuoi piedi con Brusaporto.

  • Nomenomen13 Luglio 2015

    Vogliamo parlare del buffet domenicale dei dolci in stile villaggio vacanza? Loro sono bravi a tenere in piedi la struttura ma quella cucina a quei prezzi è assurda. Ostentazione pura per "fa' scior" bergamaschi.

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