Passione Gourmet Antico Furlo Acqualagna Alberto Melagrana Carlo Cappelletti

Antico Furlo

Ristorante
Via Furlo 60, Acqualagna (PU)
Chef Alberto Melagrana
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • L'ambiente accogliente.
  • Qualche chicca in cantina.

Difetti

  • Qualche eccesso di grassi.
Visitato il 04-2013

Nonostante sia un paese di meno di cinquemila anime dall’ubicazione problematica per chi non condivide la nostra passione per il cibo, il solo nominare Acqualagna scatena invece nel gourmet un’istantanea ed incontrollabile reazione cerebral-salivatoria per la quale la cura può talvolta rivelarsi assai più costosa di una visita da un luminare della medicina. Tra bianco pregiato, bianchetto, nero pregiato e scorzone, qui è infatti sempre tartufo-time, e per l’intera cittadina i preziosi tuberi rappresentano molto più che un hobby domenicale.
L’Antico Furlo, situato a pochi chilometri dal centro cittadino e a poche decine di metri dall’orrido da cui trae il nome, è il locale di punta di questa cittadina dedita alla gastronomia. Alberto Melagrana, chef del ristorante, omaggia a dovere l’orgoglio di questo lembo di terra proponendo nella pur minuscola lista delle vivande tutto l’usuale repertorio di classici abbinamenti al tartufo. Schivando abilmente frittatine, tuorli d’uovo e tagliatelle chi è interessato troverà piatti in cui il concetto di cucina è leggermente ampliato oltre l’orizzonte di un mero supporto ad un’eccezionale materia prima. Abbiamo così avuto modo di provare pietanze di evidente ispirazione transalpina tanto nella scelta di alcuni elementi quanto nella realizzazione. Il filetto alla Rossini è un preclaro esempio di questa tendenza con, in aggiunta, una dedica speciale al più celebre dei pesaresi: il risultato è buono, e sarebbe ottimo se non fosse penalizzato da una demi glace più densa che concentrata ed in cui il Madeira, se presente, finisce stranamente per essere più comprimario che protagonista. Lo stesso dettaglio non giova al comunque apprezzabile coniglio, che potrebbe tranquillamente fare a meno di una salsa tanto invadente, un po’ anacronistica come il malinconico pomodorino a corollario di ambo i secondi.

Il risotto al grana padano con lumache in porchetta è, sempre nel genere opulento, eseguito in maniera inappuntabile, con un’importante componente grassa che tuttavia sostiene gli ottimi molluschi di elicicoltura locale senza toglier loro spazio.

Il reparto panificazione è molto ben sviluppato, così come una cantina ricca di vecchi millesimi a prezzi che invitano a svegliare il cavatappi dal torpore. L’Antico Furlo non è certo un indirizzo da cui ci attendiamo grandi sviluppi per il futuro, ma è senz’altro una tavola cui chiedere un paio di piacevoli ore in cambio di un conto decisamente onesto.

Buone nuove dal forno.

Crescia pasquale.

Crudo (??) di marchigiana con misticanza d’insalate e mela.

Risotto mantecato al grana e lumache in porchetta.

Coscio di coniglio confit all’olio extra vergine D.O.P di Cartoceto.

Filetto di manzo alla Rossini con fegato grasso e tartufo nero.

Rovesciata di mele, crema inglese e arancia.

Il fiume Candigliano alla Gola del Furlo.

1 Commento.

  • Tito17 Aprile 2013

    Mi ricordavo piatti diversi, ma ci sono stato una sola volta e senza l'attrezzatura d'ordinanza, dunque niente foto, e ricordi sbiaditi. Magari quel risotto, quando l'incubo della zona sarà terminato, lo mangerò volentieri, non sembra male (soprattutto per chi esce da una dieta!). Mi pare che, oltre al pane e alla cantina, anche il servizio potrebbe essere segnalato. Nelle Marche non è mai scontato.

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