Passione Gourmet L'Arnsbourg, Jean Georges Klein, Untermuhltal (F), di Alberto Cauzzi - Passione Gourmet

L’Arnsbourg, Jean Georges Klein, Untermuhltal (F), di Alberto Cauzzi

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

17/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

Difetti

Visitato il 03-2024

Questa recensione aggiorna la precedente valutazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Bzzz, Bzzz, Frrr …

“Qui radio Cassarole, accorrete numerosi all’Arnsbourg, non ve ne pentirete !”

Bzzz, Bzzz, Frr …

Radio Cassarole, il punto di riferimento di molti di noi appassionati per le segnalazioni d’Oltralpe, ha i transistor da revisionare. Gli anni passano, e si rischia di diventare vecchi … senza essere classici. Eh, si, flotte di appassionati si sono fiondati sin qui, nella impervia e fitta foresta a nord di Strasburgo. Spinti da quella radio, con i pomelli rotti. o forse no, a essere un tantino invecchiato è qualcun’altro, in cucina.

Non basta una cantina monumentale, con annate di pregio a prezzi quasi da saldo per un tristellato. Non basta neanche il luogo magico, immerso nel nulla di una foresta affasciante. Per carità, non fraintendetemi. All’Arnsbourg si mangia molto bene. Una cucina che mi ha ricordato a tratti un altro cuoco le cui origini possono essere assimilate a Jean Georges Klein. A Roma come a Untermuhltal una cucina perfetta, tecnicamente ineccepibile, ma dove le emozioni non sono quelle che ti aspetti in un luogo come questo. Dove una triglia con purea, olio alla verbena e concentrato di lampone può far apprezzare uno stile decisamente coerente, preciso, borghese, ma poco intrigante. In realtà trattasi di una scolastica, seppur ottima, preparazione di alta cucina. Una triglia che, in piccolissime varianti, è in menù almeno da 4 o 5 anni. Il piatto inganna : pulizia, geometrie, finezza. Certo. Ma poi risultato al palato è abbastanza scontato, almeno in un luogo di questo blasone. O come quel piccione, con barbabietole al ridotto di lamponi (aridahje), rabarbaro e risotto di Quinoa. Buono, ma avremmo magari preferito un bel cervo di quelli incontrati nella nostra rigenerante passeggiata per i boschi di Baerenthal. Un luogo che vi soddisferà certamente, una cucina classica, molto ben eseguita, che porta con se alcune certezze ormai intramontabili. Perfetti i dolci, tanto dolci (ma siam pur sempre in Francia). Tutto abbastanza voluttuoso, arrotondato, perfettamente incastonato all’uscio del paradiso. Lasciandoti li, con quella sensazione un po’ così, come se l’ingresso ti fosse in qualche modo impedito, per chissà quale motivo. Perchè forse siamo di fronte ad un luogo ed un cuoco che, all’epilogo della sua carriera, ha imboccato la strada delle solide certezze. Peccato però che qui la famosa regola “ci torno oppure no” non valga, almeno nel mio caso. Mentre partirei, e partirò prossimamente, per la Poularde a la Creme di Blanc, non rifarei i 600km che ci separano da questa incantevole foresta. Non mi è bastato qualche tocco di modernariato con liofilizzazioni e gelificazioni, che mi hanno dato più l’impressione di voler far luccicare, con espedienti modernisti, una argenteria con qualche anno sulle spalle più che voler imprimere uno stile personale e marcato di cucina. LArnsbourg merita, per una grande cantina a prezzi onesti, per un paesaggio fiabesco davvero affascinante, per un albergo decisamente rilassante, unico, voluttuoso. Ma la cucina, ottima, ha  la porta chiusa, destinazione paradiso.

l’entrata

Petit Savoureux aperitifs


le vin du pays 🙂

Les Petit Pois dans tous ses Etats.

Ostrica, cavolfiore, mandorle, rochefort

Decuverte d’un Carpaccio de Langoustine avec la garniture d’un Tartare de Boef

Tetes d’Asperges Blanches au Basilic et Fraise, gel de Vinaigre Balsamique

Rouget a la Plancha, Pomme Charlotte et Framboise, Huile de Verveine

Homard Bleu et Fevettes “Retour de Bali”


Poitrine de Pigeon Rotie, Rhubarbe Rouge et Jeune Betterave, Risotto del Quinoa Noir, Jus reduit au Zeste de Citron Vert

Invitation a la decouverte (Mango – Basilic – Lait)



petit fours

Bzzz, Bzzz, Frrr …

“Q…u…i…R..d..i..o… #ç°°à### – Comunicazione interrotta …”

Bzz, Bzzz, Frrr …

Il pregio : una cantina a prezzi invidiabili, per un tristellato
il difetto : la cucina, alle porte del paradiso

L’Arnsbourg
Untermuhltal.
Tel +33 (0)387065085
Chiuso martedì e mercoledì.
Menù degustazione Dècouverte a 169 euro,Saveur a 135 euro.Alla carta 150 euro circa.

http://www.arnsbourg.com/

Visitato nel mese di Aprile 2012

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Alberto Cauzzi

7 Commenti.

  • Piermario8 Maggio 2012

    A quanto sembra di capire, d'ora in poi leggeremo le recensioni di PG solo qui. Detto senza alcuna voglia di polemica verso nessuno, mi sembra una buona cosa. Da affezionato lettore, spero di consentirete di augurarvi "calma di mare e viaggio tranquillo" ;-)

  • Piermario8 Maggio 2012

    "spero MI consentirete", ovviamente.

  • Gigi eporedia9 Maggio 2012

    Ohibo Alberto, che dici mai? Come forse ricorderai, ci sono stato appena otto mesi fa’ su tuo consiglio e ne avevo ricavato un’impressione esattamente opposta alla tua di oggi!!! Un posto da quasi 19/20 tanto per intenderci, dove si pratica (o forse si praticava) una cucina ricca di contrappunti, intelligentemente moderna e, a tratti, persino divertente (vedesi gli “spaghetti alla napolitana”...). Per contro, con una cantina dai ricarichi da tristellato parigino: una bottiglia di buon, ma non eccezionale, Sancerre a 100 euro e un’acqua minerale da 75 cc a 20 non sono certo prezzi da saldo. Visto che dei tuoi giudizi mi fido, l’unica spiegazione plausibile e’ che in questi mesi in quel dell’ Arnsbourg si sia verificata una sorta di rivoluzione copernicana, nel bene e, soprattutto, nel male. Si tratta solo di capire se sia stata veramente voluta... Che ne pensi? E che impressioni avevi ricavato dalle tue precedenti visite? Un abbraccio

  • Emanuele Barbaresi9 Maggio 2012

    Ciao Alberto, concordo in pieno con la tua recensione. Infatti, dopo l’ultima visita, la terza, nel novembre scorso, ho retrocesso l’Arnsbourg nelle mie personali classifiche da 18 a 17 (17,5, se usassi i mezzi punti). Bisogna dire che, anche se l’impronta della cucina di Klein non è sostanzialmente cambiata, qualche anno fa i suoi piatti davano l’idea di una maggiore innovazione. Ultimamente invece c’è una certa stasi, troppe ripetizioni, troppi ammiccamenti a quella che vorrebbe essere una cucina classico-moderna, troppa maniera. Pur nella perfezione dell’esecuzione. Detto questo, l’Arnsbourg nel suo complesso è un luogo magico, direi fra i più affascinanti d’Europa. E ci tornerei – anzi, spero, ci tornerò – indipendentemente dal valore della sua cucina, che comunque non è poi così male…

  • alberto cauzzi9 Maggio 2012

    Ciao gigi. Per quanto concerne la cantina io mi sono soffermato sulle bottiglie di medio-alta gamma. Su queste ho trovato prezzi decisamente molto competitivi. Diciamo che solitamente le bottiglie più "basse" (non so però il tuo sancerre cosa fosse, ti ricordi il produttore e il resto ?) sono proporzionalmente più care, e questo credo che sia chiaro a tutti perchè. Per quanto concerne la cucina ti ribadisco quanto ti ho detto : la mia impressione è stata quella di trovarmi di fronte ad una cucina "stanca", ripetitiva, poco emozionante. ed Emanuele conferma questa sensazione. Un forte abbraccio

  • Raffo9 Maggio 2012

    Ricordo la splendida foresta,era notte e spiovviginava..

  • Gigi eporedia10 Maggio 2012

    Grazie Alberto dell'ulteriore chiarimento. In effetti, per mio gusto personale, di fronte agli stili di cucina che tendono a un' innovazione piu' o meno spinta preferisco ignorare le bottiglie piu' impegnative dal punto di vista organolettico, ritenendole "sprecate" in quanto poco adatte a quel tipo di abbinamento. Sperando di rivederci quanto prima (magari da Barbaglini che e' sempre in ottima forma!!), ti risaluto caramente.

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