Passione Gourmet Ristorante D'O, Chef Davide Oldani, Cornaredo (MI), Alberto Cauzzi - Passione Gourmet

Ristorante D’O, Chef Davide Oldani, Cornaredo (MI), Alberto Cauzzi

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

Recensione ristorante.

Quante volte mi sono chiesto quale sia il reale valore della critica sul web.
Spesso i blogger sono vittime di luoghi comuni tra i più variegati, più o meno simpatici, a tratti allucinanti forse perché molti cuochi non hanno ancora compreso a pieno la portata rivoluzionaria che il web sta imponendo in questo come in altri mondi.
Chi avrebbe mai detto che un quotidiano completamente digitale, l’Huffington post, avrebbe messo in crisi le grandi testate americane, obbligate a ripensare il proprio modello di business, incentrato sulla carta e sulla comunicazione attraverso i media tradizionali ?
E chi si sarebbe immaginato un mondo in cui un cliente, un normale avventore, avrebbe avuto l’opportunità di entrare in un ristorante e di parlarne liberamente su un forum prima, su un blog tematico poi, a migliaia e migliaia di persone? Questa, oltre che una forma di evoluzione libertaria e democratica, è prima di tutto una responsabilità.
Duplice, nei confronti del lettore in primis ma anche nei confronti del ristoratore che, pleonastico dirlo, è responsabile di una più o meno grande azienda e quindi di una attività economica che si regge sul consenso del proprio pubblico-cliente.

E’ questa una doverosa premessa di riflessione per comprendere quanto l’evoluzione della critica attraverso uno strumento come quello del web debba passare anche e soprattutto attraverso una maturazione ed una consapevolezza profonda di quanto accade nel tempo. Anche i critici-web, ma non solo loro, devono porsi in costante ascolto e non essere mai contenti del livello e della qualità della lettura dell’universo che si accingono a valutare.
Abbiamo una grossa responsabilità, tanto più il nostro canale di comunicazione è seguito, letto, commentato, perché la comprensione più profonda del ristorante in senso lato, andando ben oltre al piatto, è un incipit fondamentale per chi scrive e critica.

Ecco perché oggi il D’O di Cornaredo, il centro espressivo di Davide Oldani, è visto dai miei occhi sotto una luce poliedrica, ma decisamente molto positiva. Questo cuoco è dotato di tecnica sopraffina, si è formato nei più grandi ristoranti di questa terra ed ha imparato bene la lezione. E’ preciso, maniacale, esige cura, attenzione al dettaglio, tecnica da tutti i suoi collaboratori.
Al D’O nulla è improvvisato, tutto è provato, riprovato e cesellato con certosina pazienza come nelle grandi, grandissime brigate d’oltralpe. La differenza tra quest’ultime è il D’O qual è quindi ? Profonda… che qui un menù degustazione di 5 portate costa 32 euro, non 320. E qui, comunque, non si lesina sulla qualità della materia prima e sulla tecnica complessa delle preparazioni.
Anche se non troverete mai scampi, foie gras, caviale (almeno quello del mar Caspio :-)) ma aringhe, nasello, testina, guancia e lingua. Davide Oldani è mediatico, Davide Oldani è uomo Marketing, Davide Oldani è… di tutto e di più si è sentito. Per quanto mi riguarda Davide Oldani è un signor professionista, con un bagaglio tecnico immenso, che ha l’intelligenza e la sensibilità di far diventare la sua impresa un’impresa di successo, anche attraverso le pubbliche relazioni, certo, ma perché condannarlo per questo?
Perché ritenere questo un minus?
Ma badate bene, Davide Oldani il marketing più puro, comprensibile e vincente lo fa nel piatto, proponendo preparazioni giocate sui toni del sucrè-salè ma con equilibrio, andando incontro ai palati moderni della gente che deve e può riempire un ristorante.
Ed ecco spiegato il tremendo successo di prenotazioni.
Il prezzo centrato, la qualità della materia prima e delle preparazioni (spesso molto tecniche), l’incontro con i gusti dei clienti. Davide se volesse potrebbe anche esprimersi diversamente e far uscire piatti al mero servizio della critica moderna.
Non lo fa, volutamente, perchè una fascia più ampia di clientela è sempre al centro dei suoi pensieri. Perché un ristorante, non dimentichiamocelo, è un’impresa che deve funzionare, e il D’O ha trovato la propria via per il successo.

Comunque, in tutta sincerità, il mio palato di appassionato è rimasto molto colpito da alcuni colpi d’alta scuola. Un riso così ben cotto e mantecato non si trova tutti i giorni e neppure tutti i semestri.
E chiamarlo in carta Marron glacé e bottarga sbriciolati, buccia di agrumi e riso oppure cachi, acciughe e riso denota un intelligente uso delle proporzioni, inserendo al posto giusto nell’ordine degli ingredienti quello che è solo lo sfondo, sotto il profilo gustativo-palatale. Così come quel nasello, accompagnato da una salsa beurre-blanc da manuale, con la giusta lieve ma intensa acidità. E vogliamo parlare del geniale sorbetto di panettone? E allora chapeau al D’O

Anatra Apicius (foto di apertura)

Barigoul di Verdure

Crocchetta di Testina

Midollo al Vapore

(foto gentilmente concesse dall’archivio di Davide Oldani)

Il pregio : la vera alta cucina POP
il difetto : alcuni fondi, ancora troppo coprenti

D’O
Via Magenta, 18
Località San Pietro all’Olmo
Cornaredo (MI)
Tel. 02.9362209

N.B. : Pagamento solo in contanti
Alla carta 50 Euro v.e.
Menù a 11,50 e 32 euro

Visitato nel mese di Dicembre 2011


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Alberto Cauzzi

35 Commenti.

  • markuskoellner10 Gennaio 2012

    Caro Alberto, che strana recensione: posso dirlo? Intervengo molto di rado, ma questa volta mi ha molto stimolato il rapporto tra introduzione, parte descrittiva e voto (che collima perfettamente con la mia opinione, provato il D'O e i suoi dolci-salati-a-volte-insulsi-altre-meno un mese fa)..Diciamo che la premessa mi è suonata un po' troppo "politica" e volta a sedare caratterini? :-)

  • Alberto Cauzzi10 Gennaio 2012

    ciao Markus! In realtà questo mio prologo è stato mosso da una mia personale riflessione sull'argomento. Il confronto con Davide Oldani prima, dopo e durante il mio pranzo è stato sereno, intenso e ritengo anche molto profondo. Poi il voto e le considerazioni sono li a dimostrare (come anche altre recensioni in passato, spesso aspramente criticate) che non abbiamo timori referenziali per nessuno. Sono convinto di aver scritto una recensione che tocca alcuni argomenti tutt'altro che politici. Credo che fare bene questa attività, quella della critica, passi necessariamente attraverso un continuo confronto ed una continua messa in discussione. Anche perché spesso noi perdiamo di vista il nostro unico e vero referente : il pubblico. Che ha gusti, sensibilità e predilezioni in cucina molto distanti, a tratti, dalle nostre. Il ristorante è una impresa economica che deve funzionare, e noi spesso ci facciamo ammaliare dalle sirene della poetica alta cucina, di taluni sorprendenti equilibrismi perdendo di vista che quel luogo o quella cucina non sono che funzionali prettamente a noi : qualche migliaio ? (forse) di appassionati. Il ristorante, con la R maiuscola, è un'altra cosa ... e non dobbiamo dimenticarcelo mai.

  • la max61°10 Gennaio 2012

    Ciao Albertun. Sottoscrivo e sai che non è per piaggeria. Conosco Davide da tempo immemorabile. Non tutto mi piace di alcune sue pese di posizione prettamente gastronomiche (orientalismi per intenderci). Nutro invece una grande ammirazione per il self made man che c'è in lui. La sua ostinazione e capacità di trasformare in lavoro vero, produttivo di ricchezza per se e gli altri, le sue idee.Ricordo chi lo scherniva per la sua cipolla caramellata, per l'esclusione di bancomat e carte di credito, per i tempi lunghi d'attesa ecc,.ecc. Invidia allo stato puro per il successo altrui guadagnato a furia di sacrifici e fatica. Davide ha sempre tenuto d'occhio anche il conto e lavora su badget di spesa (del cliente) contenuti. Così è difficile far coincidere tutto.L'equilibrio è sempre precario tra un piatto e l'altro. Non c'è SAN F.G. a darti una mano. Magari ci son solo i cojoni del toro. Se si maneggia qualcosina in cucina lo si capisce subito. Basta con i pregi. Un po' di difetti? Posate-bicchieri-stoviglie. Cose comunque minimali. Averne di ristoranti come quello di Davide ed il suo Staff. Accetto volentieri le imperfezioni che comunque hanno tutti ed ho trovato in tutti. Manco da un po' e mi scuso con Davide. Buon anno ancora LAMAX61°

  • Fabrizio Provera10 Gennaio 2012

    Condivido in toto la recensione di Alberto. Aggiungerei mezzo punto perché Oldani deve suo malgrado scontare il fattore I al cubo, ossia un'enorme e ingiustificata invidia da parte di alcuni colleghi rancorosi (e che diffondono pure menzogne sul suo conto). Dall'ultima delle mie 3 visite (2009) vedo che non è cambiato nulla, anzi ravviso nei piatti segnalati (anch'io ci sono andato 2 volte tra novembre e dicembre) un ulteriore affinamento. Consiglio, ai non autoctoni che transitano da Cornaredo, di fare 1 km in direzione Novara per visitare l'enoteca Maggiolini di Bareggio, fornitrice di Davide e scrigno di bontà enoiche a prezzi davvero vantaggiosi, specie 'per voi della città'.. Saluti e buon 2012. FBP

  • la max61°10 Gennaio 2012

    @Fabrizio- Io ci son stato 7 volte. Son fermo al 2008. Diciamo che Davide, come tutte le persone di carattere, ha un suo caratterino ben preciso e non è certo capace di attirare la simpatia spontanea. Bisogna entrare in sintonia. Ma chi non ha difetti? LAMAX61°

  • Danilo10 Gennaio 2012

    @Fabrizio: Provera, è sempre un piacere rileggerti ;) @LaMax: Alpino! --- e comunque, vi batto tutti e due... una decina di pasti da Davide, ma tutti tra 2006 e 2007, mi pare... Non posso, più di tutto, che essere d'accordo con la riflessione iniziale di Cauzzi... visto che coincide totalmente con la mia, datata ancora 2006, quand'ero giovane e imberbe...

  • la max61°10 Gennaio 2012

    Cos'è che fai tu? Ancora batti? Pensavo ti fossi ritirato dal giro. Ciao KINGKAZGEORGE BELLABURBETTA. LAMAX61°ALPINA

  • Danilo11 Gennaio 2012

    eheheh... certo che mi sono ritirato dal giro.... troppa fuffa in giro e troppo ancora da imparare, prima di poter parlare :)

  • Fabrizio Provera11 Gennaio 2012

    Chiedo venia per il ritardo!! Per La Max: non conosco personalmente Oldani, ma credo possa dare questa impressione e che quindi la tua osservazione sia tutt'altro che infondata. L'invidia cui mi riferivo è dovuta ai successi, non al carattere. Scusa se mi sono spiegato male. Per il grande Danilo: che piacere ritrovarti!!! Gli anni passano, la saggezza aumenta.. Se dovessimo contare quelli che 'parlano asenza sapere' finiremmo domani, meno male che non è il caso di questo sito, con recensioni davvero di alto profilo. A Cassinetta di Lugagnano, come saprai, è rimasta solo la cucina della Pro Loco del Tiziano.. Dai che sa treum par un risot e un bel bicier da vin rus!! (la lingua dei nostri padri meneghini la mastichi ancora??) Comunque sia, un abbraccio!! FBP

  • La linea dell'inutile (Mauro)11 Gennaio 2012

    sulla premessa di responsabilita' non sono d'accordo per un semplice motivo: non tocca a me "ignorante uomo della strada" controllare le mie "pulsioni" di bloggaro impenitente (ovviamente con senso civico e rispetto) e non tocca a me (che pago) trovare lo chef simpatico o meno, pensare alla sua formazione o meno, ... a me tocca pagare, mangiare e trarre le conseguenze il web e' un bar, non e' niente di piu' ... chi presenta il web come la rivoluzione sociale non vuole vedere che il web ripropone le esatte tematiche che la societa' ha costruito fino al pre-web anche se con confini molto piu' allargati e in ogni caso fai un giro da manna e dimmi cosa pensi del suo ... di risotto :)

  • Orson11 Gennaio 2012

    L'idea che il web sia un bar è un evidente deformazione, non puoi raccontarla come un dogma. A me l'idea che uno che non ne capisce nulla apra un blog di cucina (o musica, o cinema o qualsiasi tema) e, dato che è consentito, dica banalità o stupidaggini pare un'enorme perdita di tempo. Sul web, come fuori dal web ci sono i bar e ci sono anche degli spazi dove ci si riunisce tra persone che condividono passioni, chi più esperto chi meno. Ci può anche entrare per sbaglio una persona convinta di essere al bar e sparare una cazzata ma di solito dura poco (lo cacciano gli altri o si stanca lui). Giustificare la pochezza di molti blog (recensioni fatte da persone con 3 ristoranti provati nella vita, tra un surgelato e l'altro) con la democraticità/facilità del mezzo mi pare poco sensato. Fa il paio con l'idea che, dato che pago il conto (o il biglietto), sono abilitato a valutare "criticamente" in modo sensato il lavoro, che so, di Bras o Eastwood. Mah...

  • La Linea (Mauro)11 Gennaio 2012

    non lo intendo come dogma naturalmente, ma solo come un parere ... un mio parere, quindi non dogmatico per definizione :) dimentichi una cosa nella tua analisi Orson: che mentre dal teatro ti cacciano se fai un casino da bar, dal web no, nessuno ti puo' cacciare puoi bannare un troll dal tuo blog ma se quello si costruisce un blog suo puo' fare cio' che vuole e' proprio questa l'essenza del web, purtroppo o per fortuna la rete ha esattamente sovvertito il concetto che per esprimermi io debba "superare un esame" sia esso di competenza che di elezione e ovviamente se pago il biglietto per un film sul mio blog posso dire cio' che mi pare, liberi gli altri di leggere o meno

  • Orson11 Gennaio 2012

    Non lo so, continuo a non capire, mi sembra una malintesa idea del web, anche abbastanza comune, temo. Bannare da un sito è come cacciare dal teatro. Se poi ti fai un teatrino a casa e dici le tue boiate non è la stessa cosa che stare all'Eliseo. Gente che parla da sola o dice baggianate c'è anche fuori dal web, la libertà d'espressione in molti paesi esiste da un po'. Non capisco proprio, in merito a questo, cosa abbia sovvertito il web: la competenza è un valore, sul web o fuori. Grazie a dio.

  • LAMAX61°12 Gennaio 2012

    @Fabrizio- Certo, l'invidia è relativa al successo di Davide. Ne ho sentite e lette di tutti i colori. Basta pensare al fondello che gli han fatto e fanno con la storia dei tempi d'attesa, quasi fosse una colpa di Davide l'avere tanto lavoro. Ciao LAMAX61°

  • Danilo12 Gennaio 2012

    semmai, purtroppo, il web ha confuso e sminuito il valore (in termini di diffusione e riconoscibilità) della competenza, dal momento che la mescola a tanta incompetenza. E' lo scotto della prima alfabetizzazione digitale la concezione che il web sia uno strumento in cui ognuno può dire ciò che vuole... la vera sfida del futuro è creare contenuti attendibili e metodi di individuazione degli stessi anche sul web...

  • Danilo12 Gennaio 2012

    FBP! Da quanto tempo non passo per le parti di Cassinetta e del Grande... vediamoci, volentieri! Che di cose da raccontare ne son successe, dall'ultima volta che ci siam visti... ;) sui complimenti a PG, si può solo condividere!

  • Orson12 Gennaio 2012

    Sottoscrivo.

  • La linea dell'inutile (Mauro)12 Gennaio 2012

    ultimo commento, scusate l'offtopic rispetto a Oldani ma la conversazione e' interessante: credo che la definizione di competenza (nel web) non sia piu' a carico di chi scrive ma di chi legge ... la differenza fondamentale puo' anche essere espressa in questi termini io leggo spesso pg perche' si vede una notevole competenza, ma sono io che leggo a decidere chi sia piu' "competente" tra pg e altri blog gourmet ... chi scrive puo' solo fare il massimo per esserlo, se vuole

  • gianluca12 Gennaio 2012

    per me ha ragione assolutamente mauro. il web è di tutti, l'autorevolezza della fonte la deve valutare il lettore e non chi pubblica. per le generazioni da adesso in poi questo sarà automatico, chi si è culturalmente formato pre-web e non l'ha capito si trova al momento spaesato, e se la prende grottescamente con chi pubblica. ma la rete, non essendo di nessuno ma appunto per definizione stessa una rete, non può di per sè certificare l'autorevolezza di chi pubblica, altrimenti non esisterebbe più internet.

  • Danilo12 Gennaio 2012

    Continuo ulteriormente l'OT e me ne scuso... Dire che l'autorevolezza (ora e finalmente, grazia a internet) la valuta SOLO il lettore è una visione raccapricciante della democrazia (nel web ma anche, per estensione, nella società e nella politica). Non è e non può essere SOLO il lettore a giudicare la competenza, perché una maggioranza di lettori incompetenti determinerebbe il successo dell'incompetenza, con esiti culturalmente (socialmente, politicamente, etc.) catastrofici. Il circolo virtuoso di cui il web può e deve rendersi protagonista (nella società, nella cultura e nella politica) è la crescita culturale globale, che generi conoscenza condivisa, corresponsabile, consapevole e compartecipata. Quindi: non più potere (senza sapere) a tutti grazie a internet, ma più sapere (e, di conseguenza, più potere nel senso che il sapere è anche potere) a tutti grazie a internet.

  • Orson12 Gennaio 2012

    Guarda, uso il web dal 91 credo, per cui pur non essendo un nativo digitale non mi sento esattamente un conservatore sul tema. E penso che la cosa grottesca sia quella di credere che ci sia un cambio di paradigma nella definizione di autorevolezza. La pubblicazione di baggianate, fesserie ecc. c'è sempre stata, ora è solo molto più facile tecnicamente. Ma mi fa ridere (con un filo di mestizia) chi crede che adesso, grazie alla facilità di farsi il proprio blog, ci si possa improvvisare critico di alcunché. Si resta un incompetente con un blog. E chi pensa che tutti siano uguali, solo perché accomunati dal fatto di stare sulla rete, mi sembra molto miope.

  • gianluca12 Gennaio 2012

    si ma nei fatti, se non il lettore, chi può certificare l'autorevolezza di chi scrive? vogliamo istituire un ente censore che filtra ogni messaggio scritto? è praticamente e anche tecnicamente impossibile. la rete di tutti non significa che tutti siano uguali, anzi la rete è molto selettiva, perchè il sapere comune porta a smascherare solitamente il falso e la "fuffa". in fin dei conti in edicola esce "le scienze" e pure "cioè" e nessuno si scandalizza: semplicemente il lettore, ossia l'acquirente, sceglie cosa leggere perchè conosce la fonte di ciò che acquista. il blog si basa sullo stesso meccanismo della vita reale solo che, essendo appunto una rete, l'ha esteso a tutto il mondo.

  • Danilo12 Gennaio 2012

    no no no! Il blog non si basa sullo stesso meccanismo della vita reale! Questo è sminuire la rivoluzione di internet.... Internet fornisce a tutti la identica medesima potenzialità, perché AZZERA I COSTI E TUTTE LE ALTRE BARRIERE (fisiche e di ingresso nel mercato) che sono invece presenti nella vita reale. Il lettore indubbiamente decide il successo, ma credere che questa condizione - che internet, nel tempo attuale, tende a massimizzare - sia ottimale è l'errore. Per semplificare, faccio l'esempio del voto. E' indubbiamente la maggioranza degli elettori, in un'elezione, a decidere il risultato. Ma cioò non significa che il risultato sia il migliore possibile. Banalmente, è semplicemente la contraddizione della democrazia. Che internet non deve mutuare, ma può semmai aiutare a superare, nella logica di cui sopra...

  • Orson12 Gennaio 2012

    Su tutto ciò che scrivi siamo pienamente d'accordo. La rete non cambia nulla, non cambia però nemmeno il fatto che il possesso o meno di competenza, nella rete come nella vita, lo stabilisce chi la competenza l'ha a sua volta. Non "il lettore" chiunque sia, perché non è così. Il fuffologo può anche trovare suoi seguaci, convinti che sia un esperto: il fatto che ne abbia, magari anche tanti, non significa però che non scriva stupidaggini. I libri di cucina di Ducasse credo vendano un centesimo di quelli della Parodi. Chi è più autorevole come cuoco? L'autorevolezza in un campo specialistico, grazie a dio, ripeto, non è data da un referendum aperto a tutti. Mi sembra una malintesa idea della democrazia che, chissà perché, viene spesso fuori quando si parla di web. Con questa smetto e termino l'OT

  • gianluca12 Gennaio 2012

    oddio, non so se questo sia il sistema migliore possibile. però nei fatti, internet è fatta così, e pure la democrazia. e aggiungerei menomale. se l'attendibilità di una fonte non è lasciata al lettore allora ci vorrebbe un organo che la certifica. ma questo organo nel tempo diventerebbe sicuramente politicizzato, e si ritornerebbe punto a capo. questo perchè non esiste il meglio come valore assoluto, ma è soggettivo. abbiamo ottimi intellettuali sia di destra che di sinistra, allora chi decide se è meglio la destra o la sinistra. anche all'interno della critica gastronomica autorevole abbiamo pareri spesso molto discordanti. chi decide chi è autorevole? chi può dire a raspelli o a visintin che non lo sono o che lo sono e in base a cosa??? se ci pensi è sempre il lettore a scegliere, è già così.

  • gianluca12 Gennaio 2012

    ma io sono d'accordo, il successo non è certo sinonimo di autorevolezza. è per questo che ritengo che il filtro su ciò che si legge stia nella mente del lettore, altrimenti se fosse delegata a un ente, che sarebbe ovviamente corruttibile, sono sicuro che tutto ciò che vende diventerebbe improvvisamente autorevole. c'è chi guarda fede e chi guarda santoro, ma l'autorevolezza di santoro non è in pericolo perchè va in onda fede. se io leggo una recensione di uno sconosciuto su tripadvisor la prendo con le pinze conscio del fatto che potrebbe essere tutta fuffa, se leggo visintin gli do un altro peso. ma non per questo credo dovrebbe essere censurato tripadvisor. capisci? la rete è già di per se auto-selettiva e secondo me gli incompetenti non fanno altro che mettere in risalto la competenza di chi ln realtà lo è sul serio. il fuffologo alla beppe grillo trovererebbe comunque seguaci, con o senza internet. con la rete può semplicemente trovarne di più, pechè si allarga il campo. d'altronde se pensi che anche wanna marchi aveva trovato i suoi seguaci....... per me bisogna usare sempre la propria testa e filtrare tutto ciò che si legge, mai delegare agli altri questo compito fondamentale

  • la cinta milanese12 Gennaio 2012

    Manco dal locale di oldani da un paio di anni e come lamax61° l'ultima volta notai un cambio di rotta verso oriente...gli ultimi piatti come ti sono sembrati Alberto? testina, midollo etc sembrano riportare gli equilibri verso la tradizione...

  • la max61°13 Gennaio 2012

    Ciao Luca, ci fu una accalorata discussione, credo nel 2008, nel defunto forum di V.G. Alcune persone qui presenti se lo ricorderanno bene. Ci fu chi disse che le cipolle di Oldani erano oltremodo indigeste e chi, invece, ne avrebbe volute mangiare 3, una di seguito all'altra. Io stesso, devo dire che, nel 2003 (data della prima esperienza) trovai alcuni piatti abbastanza cedevoli o vuotini e con Danilo ingaggiai una menata all'ultimo D'O. Nelle successive visite, parlando preventivamente con Davide, son sempre riuscito a farmi approntare menu più che soddisfacenti, delegando la scelta dei piatti a Davide stesso. Nel 2008, forse perchè infortunato se non erro, Davide dovette cedere un poco la mano al suo secondo.Da li la svolta ad est? Davide propone una cucina basata su elementi poveri e quindi è facile scivolare nella banalità."Alla fin fine è poi una cipolla!!! O della trippa". Questo suo sfidarsi sempre mi piace da sempre. Devo tornarci. LAMAX61°

  • alberto cauzzi13 Gennaio 2012

    Piatti centrati, moderni, con un tocco di rimando alla tradizione. Ben pensati, e dal buon equilibrio gustativo. Secondo me, come ho detto, potrebbe e dovrebbe osare di più. Un abbraccio

  • la cinta milanese14 Gennaio 2012

    Grazie per la precisazione :)

  • markuskoellener14 Gennaio 2012

    Ciao Alberto, tutto assolutamente condivisibile. Dalla torre d'avorio del gourmet inevitabilmente ammantato della sua dose di autoreferenzialità c'è una dolce sensazione di incompiuto che non mi abbandona di fronte ai piatti di Oldani. Intendiamoci, si parla sempre di mano felice e tecnica alta..giusto così, per cercare il pelo nell'uovo (altrimenti che ci stiamo a fare?) :-)

  • rocco15 Gennaio 2012

    ke pesantezza di giudizio, più pleonastico di un vero critico. indigesta già all'antipasto. a metà recensione ci vuole una grappa. e poi a nanna.

  • Tommaso31 Luglio 2012

    Visitato 3 volte negli ultimi 6 mesi, crescita costante, il menú a 32, saró banale, é il miglior affare in provincia di Milano. Ricordo con particolare piacere orzo mantecato con gamberi e cacao ed uno splendido baccalà con prugnoli.

  • giovanni gagliardi31 Luglio 2012

    Per la precisione direi che è uno dei migliori affari d'Italia. Ad Majora

  • Fabri10 Settembre 2013

    Concordo in pieno con oldani uomo marketing .. Troppo spesso lo chef dimentica che un ristorante e' un'attività commerciale e come tale deve dare profitti. Ritengo che Davide in questo sia maestro e le prenotazioni lo dimostrano. Sono stanco di sentire chef stellati che si lamentano( a volte a ragione) perché non vengono capiti o perché la gente non sente la differenza tra un prodotto nostrano da uno commerciale ecc.... Oldani secondo me ha creato( prima ancora di aprire) un locale che funzionasse bene con costi x il commensale limitati, poi i media hanno fatto il resto.. Ho mangiato molte volte da Oldani e sicuramente e' un luogo dove mangi poco e bene.. Risotto sempre eccezionale.. Fondi troppo spesso uguali e coprenti ma perbacco ce ne fossero tanti di chef- ristoratori così .. Grazie x esserci, io vi trovo ottimi!!!

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