Passione Gourmet Ristorante Soto, chef Sotohiro Kosugi, New York di Roberto Bentivegna - Passione Gourmet

Ristorante Soto, chef Sotohiro Kosugi, New York di Roberto Bentivegna

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

17/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

Difetti

Visitato il 03-2024

390

Recensione Ristorante

Non ha scalato tutte le classifiche e non è lo chef sulla bocca di tutti. Non ancora.
Chissà, potrebbe essere solo questione di tempo. O forse no, perché in fondo tiene un’anima underground.
In verità, in bacheca può annoverare già 2 macarons (che a Nyc non sono sicurezza di una grande esperienza, anzi, ma è meglio di un calcio in bocca).
Di Sotohiro Kosugi me ne aveva parlato Gabriele Zanatta: parole tanto entusiastiche da convincermi al volo a riservare le mie 2 ore di felicità.
Al ritorno dalla Grande Mela posso serenamente dire: “Grazie Gabriele!”.
The Uni-King, il re del riccio di mare. Tutti gli Uni-lovers del mondo troveranno qui il loro tempio di estasi.
E’il miglior ristorante giapponese fuori dal Giappone? Difficile per me dirlo, anche se è di certo un segnale il fatto che nomi illustri della gastronomia mondiale (Adrià in primis) ci si catapultino ogni volta mettono piede a Manhattan. Quello che è sicuro è che qui si spende un quarto rispetto al più famoso Masa, e la cosa non dispiace mai.
Dopo aver affilato i coltelli per 10 anni ad Atlanta, Kosugi ha avuto la brillante idea di aprire il suo scrigno minimalista sulla 6° strada. Lo troverete sempre lì, dietro al bancone, pare che se manchi lui il locale stia chiuso: quasi Pierangelinesco nelle intenzioni!
Si possono scegliere piatti dal Sushi bar e piatti dalla Cucina e, in onestà, i veri fuochi d’artificio vengono proprio dalla seconda.
Comunque ci sono Sushi Nigiri e Sashimi per tutti i gusti, con una materia prima davvero siderale.
Voi ordinate tutto il ben di Dio che volete, la sequenza e il ritmo li detta Soto-san: i piatti saranno posti a centro-tavola in modo di permettere a tutti i commensali di spiluccare più e più cose.
Noi abbiamo pescato in abbondanza e con grande soddisfazione, consigliati dal gentilissimo personale di sala.
E se proprio non sapete decidervi, c’è anche una sorta di percorso degustazione (Omakase)
Materia top sempre, accostamenti sorprendenti anche, soprattutto se non siete molto avvezzi alla cucina del Sol Levante. Non perdetevi assolutamente il suo signature-dish, aragosta e mousse di ricci di mare: piatto da guerre stellari, un tuffo in mare senza nemmeno scompigliarvi i capelli.
Se avete in programma un viaggio nella grande mela, questo è un indirizzo da non perdere.

Dal Sushi bar:

Kampachi tartare:
390
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Tartare di ricciola con uova di pesce volante al wasabi e pinoli, servita con spuma di soia

Tuna tartare:
390
Tartare di tonno Big Eye con pinoli, pera asiatica, cetriolo, scalogno, semi di sesamo in salsa al sesamo piccante

Miso soup:
390
Brodo di aragosta e riccio di mare, zenzero e erba cipollina

Merluzzo nero brasato con vegetali giapponesi:
390
Brodo di soia, merluzzo nero, funghi shimeji e satoimo (un tipo di tubero giapponese)

Tempura:
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Gamberi bianchi, passera, pettine di mare, shiso (anche nota come Perilla frutescens, è una erbacea annuale, coltivata estesamente in Giappone), funghi shiitake, radice di loto, kabochan (zucca invernale giapponese) e asparagi

Una bella birretta in accompagnamento (ma c’è anche una selezione di sake da urlo)
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Steamed lobster with uni mousse:
390
Strati di aragosta al vapore e mousse di ricci di mare avvolti nel loto, guarnito con ricci affumicati e caviale

Broiled lobster with mango e portabella:
390
Aragosta leggermente grigliata con mango, fungi portabella e panko (pane grattugiato jap)

Mochi ripieni di gelato:
390
Gelato di fragola,vaniglia, te verde, fiordilatte e mango

390

Il pregio: Grande cucina giapponese a prezzi umani.

Il difetto: Il locale a pieno regime è abbastanza rumoroso.

Soto
357 6th Ave, New York (Btwn W 4th St & Washington Pl)
Tel.: +1.212. 414-3088
Chiuso domenica, aperto solo la sera
Prezzo Degustazione 46-58 $
Prezzo medio di un piatto dal Sushi bar: 18 $
Prezzo medio di un piatto dalla cucina: 20 $

www.sotonyc.com

Visitato nel mese di Gennaio 2011
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Roberto Bentivegna

14 Commenti.

  • Norbert10 Febbraio 2011

    Robè quelli sono i piatti del degustazione? E se no come ti sei orientato nella scelta dei piatti? I consigli del buon Zanatta? Lo dico perchè l'etnico, il vero etnico, è una montagna ancora tutta da scalare, e da gustare.....

  • Antonio Scuteri10 Febbraio 2011

    Nel mio viaggio di dicembre a NY, oltre a sfondarmi di hamburger, ho mangiato SOLO etnico asiatico (Buddakan, Morimoto, Spice Market). Purtroppo in Italia non c'è neanche UN ristorante che sia all'altezza non dico dei top all'estero, ma anche di un ristorante medio Ormai mi sono convinto che, a parte Parigi, nelle capitali estere convenga mangiare sempre etnico. Andare a NY e mangiare da Del Posto o da Daniel lo trovo francamente uno spreco: il miglior ristorante italiano o francese all'estero non sarà mai superiore a un medio-alto ristorante analogo in Francia o Italia

  • Rob7810 Febbraio 2011

    A parte la Steamed lobster with uni mousse di cui avevo sentito meraviglie, per il resto siamo andati alla carta a "sensazione", facendoci consigliare dal ragazzo che ha preso l'ordine (che ci ha indirizzato verso alcune portate) Consigli preziosissimi :)

  • Rob7810 Febbraio 2011

    A New York penso sia proprio un consiglio da seguire, se non etnico almeno una "fusion" di americano con qualche altra cucina

  • Antonio Scuteri10 Febbraio 2011

    Beh, in effetti i migliori locali ai quali faccio riferimento sono proprio i fusion, non etnici puri. E' che il termine fusion non lo amo molto, mi ricorda il più insulso genere musicale mai inventato :-D

  • alberto cauzzi10 Febbraio 2011

    Si, quei luoghi "fusion" che poi si trasformano in "CONfusion", neologismo quanto mai appropriato vero Antonio ? :wink: Concordo con te che molto spesso è meglio segliere nella direzione da te prospettata rispetto ad un pseudo-franco-italiano, e vero però che in molte capitali estere trovi i Noma, in de wulf, The Landsbury del caso ... da non sottovalutare affatto.

  • orson10 Febbraio 2011

    Devo quotare Cauzzi, ma non per obbligo di blog;) Reduce da un viaggio a Stoccolma, direi che nella capitale svedese si può mangiare benissimo e non sono né copie sbiadite dei francesi né dei nostri. La cosa su cui sono pienamente d'accordo con Antonio è l'inspiegabile assenza da noi di ristoranti, ad esempio, asiatici di livello comparabile a quello di altre città europee. Senza arrivare alle vette di Aida a Parigi, a Lione o Tolosa ad esempio ci sono locali viet o jap di livello introvabile da queste parti.

  • Antonio Scuteri10 Febbraio 2011

    Ma alla fine siamo tutti d'accordo. I grandi ristoranti sono grandi ristoranti. Il Noma è il Noma e il Fat Duck è il Fat Duck. Non mi riferivo a questa tipologia (che peraltro è purtroppo piuttosto rara). Ma se a Londra devo andare da Locanda Locatelli (il cui livello è paragonabile a un medio ristorante piemontese) preferisco mille volte andare da Hakkasan (e non è che stia parlando di un locale top), che in Italia non ho modo di provare A proposito di Fat Duck, avete già programmato una visita al Dinner, il nuovo locale londinese di sir Blumenthal all'interno del Mandarin Oriental?

  • Norbert10 Febbraio 2011

    Dobbiamo ancora, ma forse parlo solo a titolo personale, andare dall'originale a Bray....

  • gianni revello11 Febbraio 2011

    Non è che da noi quelli veramente buoni neppure ci provano perché magari sanno che comunque li chiameremmo “ristoranti etnici”, “di cucina etnica”? Ad esempio non so se in Giappone chi scrive su internet, giornali, guide si riferisca alla cucina non giapponese come “gaijin”, il termine in apparenza asettico ma in realtà intimamente svalutativo usato dai tradizionalisti nipponici per “quello che viene da fuori”. Ormai credo di no. In Giappone. Per l’Europa, su segnalazione dei Grigliatti, più di un anno fa ho mangiato in un ristorante di Barcellona, il “Koy Shunka” dello chef Hideki Matsuhisa, amico di Adrià. Giapponese sì, forse con qualche tocco catalano, ma al di là di categorie che più che far capire bloccano il gusto, quello che soprattutto conta un’eccellente cucina, a quanto mi pare di intuire più o meno (forse per il Koy Shunka solo un po’ meno) del livello del Soto della bella rece di Roberto (..ma sbaglio o, come mi dice il motore di ricerca, Sotohiro Kosugi è stato già due anni fa a MadridFusion ed ha fresche due stelle New York Michelin?).

  • Rob7811 Febbraio 2011

    Non sbagli Gianni, infatti ho anche segnalato nella scheda la presenza di 2 stelline Però è anche vero che a New York la cosa conta fino a un certo punto Invece è proprio a MadridFusion che Ferran si è "innamorato" di Sotohiro

  • miriam4 Febbraio 2014

    Ho trovato la recensione molto interessante e visto che sarò a NY solo per pochi giorni, avrei deciso di provare il Soto. Qualcuno c'è stato di recente? Bisogna prenotare obbligatoriamente? Vi ringrazio e vi aggiornerò al mio rientro in Italia!

  • Roberto Bentivegna5 Febbraio 2014

    Buongiorno Miriam, purtroppo la mia ultima visita risale a questa recensione. Io utilizzai opentable.com per prenotare, semplice e veloce. Buon viaggio!

  • Giovanni Lagnese6 Febbraio 2014

    Ma che domanda è "bisogna prenotare obbligatoriamente"?

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