Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione Ristorante
Non ha scalato tutte le classifiche e non è lo chef sulla bocca di tutti. Non ancora.
Chissà, potrebbe essere solo questione di tempo. O forse no, perché in fondo tiene un’anima underground.
In verità, in bacheca può annoverare già 2 macarons (che a Nyc non sono sicurezza di una grande esperienza, anzi, ma è meglio di un calcio in bocca).
Di Sotohiro Kosugi me ne aveva parlato Gabriele Zanatta: parole tanto entusiastiche da convincermi al volo a riservare le mie 2 ore di felicità.
Al ritorno dalla Grande Mela posso serenamente dire: “Grazie Gabriele!”.
The Uni-King, il re del riccio di mare. Tutti gli Uni-lovers del mondo troveranno qui il loro tempio di estasi.
E’il miglior ristorante giapponese fuori dal Giappone? Difficile per me dirlo, anche se è di certo un segnale il fatto che nomi illustri della gastronomia mondiale (Adrià in primis) ci si catapultino ogni volta mettono piede a Manhattan. Quello che è sicuro è che qui si spende un quarto rispetto al più famoso Masa, e la cosa non dispiace mai.
Dopo aver affilato i coltelli per 10 anni ad Atlanta, Kosugi ha avuto la brillante idea di aprire il suo scrigno minimalista sulla 6° strada. Lo troverete sempre lì, dietro al bancone, pare che se manchi lui il locale stia chiuso: quasi Pierangelinesco nelle intenzioni!
Si possono scegliere piatti dal Sushi bar e piatti dalla Cucina e, in onestà, i veri fuochi d’artificio vengono proprio dalla seconda.
Comunque ci sono Sushi Nigiri e Sashimi per tutti i gusti, con una materia prima davvero siderale.
Voi ordinate tutto il ben di Dio che volete, la sequenza e il ritmo li detta Soto-san: i piatti saranno posti a centro-tavola in modo di permettere a tutti i commensali di spiluccare più e più cose.
Noi abbiamo pescato in abbondanza e con grande soddisfazione, consigliati dal gentilissimo personale di sala.
E se proprio non sapete decidervi, c’è anche una sorta di percorso degustazione (OmakaseIl termine omakase significa “lasciare fare al cuoco”, ed è ciò che in Giappone, alla fine di una dura giornata lavorativa, più si preferisce fare: non prendere decisioni. Ecco, non prendetevela se non vi sarà dato di sapere il prezzo dell’omakase fino alla fine del pasto, né se non avete la minima idea di cosa state mangiando; ricordatevi di specificare... Leggi)
Materia top sempre, accostamenti sorprendenti anche, soprattutto se non siete molto avvezzi alla cucina del Sol Levante. Non perdetevi assolutamente il suo signature-dish, aragosta e mousse di ricci di mare: piatto da guerre stellari, un tuffo in mare senza nemmeno scompigliarvi i capelli.
Se avete in programma un viaggio nella grande mela, questo è un indirizzo da non perdere.
Dal Sushi bar:
Kampachi tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi:
Tartare di ricciola con uova di pesce volante al wasabiEutrema japonicum, conosciuta comunemente come wasabi o anche con il nome di ravanello giapponese, è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). La pianta cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde del Giappone, come per esempio in montagna o nelle valli in quota. Dal rizoma di Eutrema japonicum si ottiene una pasta di... Leggi e pinoli, servita con spuma di soia
Tuna tartare:
Tartare di tonno Big Eye con pinoli, pera asiatica, cetriolo, scalogno, semi di sesamo in salsa al sesamo piccante
MisoE' un condimento di origine giapponese derivato dai semi della soia gialla, cui spesso vengono aggiunti cereali come orzo o riso, segale, grano saraceno o miglio. È diffuso in tutto l'estremo Oriente, soprattutto in Corea e Giappone, dove svolge un ruolo nutrizionale importante, essendo ricco di proteine, vitamine e minerali. Il miso funge da base per numerose ricette e zuppe... Leggi soup:
Brodo di aragosta e riccio di mare, zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e erba cipollina
Merluzzo nero brasatoPreparazione di carne cotta lentamente con vino, spezie e brodo. La lunga cottura del brasato privilegia le parti fibrose associate ai muscoli dell’animale, rendendole morbide e succulente.... Leggi con vegetali giapponesi:
Brodo di soia, merluzzo nero, funghi shimeji e satoimo (un tipo di tubero giapponese)
TempuraLa tempura è un piatto tipico della cucina giapponese a base di fritto misto di molluschi, crostacei e verdure. Gli ingredienti vengono intrisi, prima della frittura, in una pastella di farina di riso, acqua gasata e ghiaccio.... Leggi:
Gamberi bianchi, passera, pettine di mare, shiso (anche nota come PerillaErbacea annuale della famiglia delle Lamiacee, coltivata estesamente in Cina, Giappone e Corea, nonché in India e Vietnam. È l'unica specie del genere Perilla. La cucina coreana utilizza le foglie e i semi di Perilla frutescens Britton. La cucina giapponese utilizza le foglie di Perilla frutescens varietà crispa. La pianta ha una struttura simile a quella del basilico, con un'altezza... Leggi frutescens, è una erbacea annuale, coltivata estesamente in Giappone), funghi shiitake, radice di lotoÈ il rizoma (fusto sotterraneo) di una pianta acquatica dell'Asia meridionale e dell'Australia, che cresce in stagni e acquitrini. Simile a un tubero e dalla consistenza che ricorda la rapa bianca, viene tagliato a fette e consumato crudo, cotto al vapore, saltato in padella, fritto, utilizzato in zuppe o minestre, farcito di karashi (miso di senape) e fritto, oppure in... Leggi, kabochan (zucca invernale giapponese) e asparagi
Una bella birretta in accompagnamento (ma c’è anche una selezione di sake da urlo)
Steamed lobster with uni mousse:
Strati di aragosta al vapore e mousse di ricci di mare avvolti nel loto, guarnito con ricci affumicati e caviale
Broiled lobster with mango e portabella:
Aragosta leggermente grigliata con mango, fungi portabella e panko (pane grattugiato jap)
Mochi ripieni di gelato:
Gelato di fragola,vaniglia, te verde, fiordilatte e mango
Il pregio: Grande cucina giapponese a prezzi umani.
Il difetto: Il locale a pieno regime è abbastanza rumoroso.
Soto
357 6th Ave, New York (Btwn W 4th St & Washington Pl)
Tel.: +1.212. 414-3088
Chiuso domenica, aperto solo la sera
Prezzo Degustazione 46-58 $
Prezzo medio di un piatto dal Sushi bar: 18 $
Prezzo medio di un piatto dalla cucina: 20 $
Visitato nel mese di Gennaio 2011
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Roberto Bentivegna
Robè quelli sono i piatti del degustazione? E se no come ti sei orientato nella scelta dei piatti? I consigli del buon Zanatta? Lo dico perchè l'etnico, il vero etnico, è una montagna ancora tutta da scalare, e da gustare.....
Nel mio viaggio di dicembre a NY, oltre a sfondarmi di hamburger, ho mangiato SOLO etnico asiatico (Buddakan, Morimoto, Spice Market). Purtroppo in Italia non c'è neanche UN ristorante che sia all'altezza non dico dei top all'estero, ma anche di un ristorante medio Ormai mi sono convinto che, a parte Parigi, nelle capitali estere convenga mangiare sempre etnico. Andare a NY e mangiare da Del Posto o da Daniel lo trovo francamente uno spreco: il miglior ristorante italiano o francese all'estero non sarà mai superiore a un medio-alto ristorante analogo in Francia o Italia
A parte la Steamed lobster with uni mousse di cui avevo sentito meraviglie, per il resto siamo andati alla carta a "sensazione", facendoci consigliare dal ragazzo che ha preso l'ordine (che ci ha indirizzato verso alcune portate) Consigli preziosissimi :)
A New York penso sia proprio un consiglio da seguire, se non etnico almeno una "fusion" di americano con qualche altra cucina
Beh, in effetti i migliori locali ai quali faccio riferimento sono proprio i fusion, non etnici puri. E' che il termine fusion non lo amo molto, mi ricorda il più insulso genere musicale mai inventato :-D
Si, quei luoghi "fusion" che poi si trasformano in "CONfusion", neologismo quanto mai appropriato vero Antonio ? :wink: Concordo con te che molto spesso è meglio segliere nella direzione da te prospettata rispetto ad un pseudo-franco-italiano, e vero però che in molte capitali estere trovi i Noma, in de wulf, The Landsbury del caso ... da non sottovalutare affatto.
Devo quotare Cauzzi, ma non per obbligo di blog;) Reduce da un viaggio a Stoccolma, direi che nella capitale svedese si può mangiare benissimo e non sono né copie sbiadite dei francesi né dei nostri. La cosa su cui sono pienamente d'accordo con Antonio è l'inspiegabile assenza da noi di ristoranti, ad esempio, asiatici di livello comparabile a quello di altre città europee. Senza arrivare alle vette di Aida a Parigi, a Lione o Tolosa ad esempio ci sono locali viet o jap di livello introvabile da queste parti.
Ma alla fine siamo tutti d'accordo. I grandi ristoranti sono grandi ristoranti. Il Noma è il Noma e il Fat Duck è il Fat Duck. Non mi riferivo a questa tipologia (che peraltro è purtroppo piuttosto rara). Ma se a Londra devo andare da Locanda Locatelli (il cui livello è paragonabile a un medio ristorante piemontese) preferisco mille volte andare da Hakkasan (e non è che stia parlando di un locale top), che in Italia non ho modo di provare A proposito di Fat Duck, avete già programmato una visita al Dinner, il nuovo locale londinese di sir Blumenthal all'interno del Mandarin Oriental?
Dobbiamo ancora, ma forse parlo solo a titolo personale, andare dall'originale a Bray....
Non è che da noi quelli veramente buoni neppure ci provano perché magari sanno che comunque li chiameremmo “ristoranti etnici”, “di cucina etnica”? Ad esempio non so se in Giappone chi scrive su internet, giornali, guide si riferisca alla cucina non giapponese come “gaijin”, il termine in apparenza asettico ma in realtà intimamente svalutativo usato dai tradizionalisti nipponici per “quello che viene da fuori”. Ormai credo di no. In Giappone. Per l’Europa, su segnalazione dei Grigliatti, più di un anno fa ho mangiato in un ristorante di Barcellona, il “Koy Shunka” dello chef Hideki Matsuhisa, amico di Adrià. Giapponese sì, forse con qualche tocco catalano, ma al di là di categorie che più che far capire bloccano il gusto, quello che soprattutto conta un’eccellente cucina, a quanto mi pare di intuire più o meno (forse per il Koy Shunka solo un po’ meno) del livello del Soto della bella rece di Roberto (..ma sbaglio o, come mi dice il motore di ricerca, Sotohiro Kosugi è stato già due anni fa a MadridFusion ed ha fresche due stelle New York Michelin?).
Non sbagli Gianni, infatti ho anche segnalato nella scheda la presenza di 2 stelline Però è anche vero che a New York la cosa conta fino a un certo punto Invece è proprio a MadridFusion che Ferran si è "innamorato" di Sotohiro
Ho trovato la recensione molto interessante e visto che sarò a NY solo per pochi giorni, avrei deciso di provare il Soto. Qualcuno c'è stato di recente? Bisogna prenotare obbligatoriamente? Vi ringrazio e vi aggiornerò al mio rientro in Italia!
Buongiorno Miriam, purtroppo la mia ultima visita risale a questa recensione. Io utilizzai opentable.com per prenotare, semplice e veloce. Buon viaggio!
Ma che domanda è "bisogna prenotare obbligatoriamente"?