Passione Gourmet Giuda Ballerino, Andrea Fusco. Roma - Norbert - Passione Gourmet

Giuda Ballerino, Andrea Fusco. Roma – Norbert

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Recensione ristorante.

La volontà di proporre qualcosa di nuovo a livello gastronomico in una zona lontana dai circuiti turistici e non abituata ad una ristorazione che si distacca da un dignitoso tran tran senza infamia e senza lode è già un particolare degno di encomio.
Siamo a cinecittà,periferia sud-est della capitale.

Qui,più di una decina di anni fa, Andrea Fusco e la moglie Mariana hanno trasformato una pizzeria con cucina in una stradina del quartiere in un delizioso bistrot meta di pellegrinaggi da ogni parte della città posizionandosi come uno dei vertici di un ipotetico triangolo che vede nell’ottima pizzeria Sforno e nella gastronomia Liberati altre due perle dell’Appio Tuscolano.

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Da due anni,necessitando tra l’altro di una cucina più adeguata, si sono spostati poco lontano,approfittando saggiamente della riconversione ad area pedonale di largo Appio Claudio .Il locale ora è più ampio e polifunzionale:osteria,wine bar,enoteca e una saletta ristorante con 5-6 tavoli arredata con stampe e sculture in ferro ispirate a famosi personaggi del mondo dei fumetti.
Quest’ultimo ovvio comun denominatore di entrambi gli indirizzi assieme ad una meno scontata passione dello chef per un tipo di cucina la cui linea, partendo senz’altro da solide basi tradizionali,ha finalità più creative,estrose e personali.
Non tutto è centrato nei sapori dei piatti che arriveranno ma la sosta è senz’altro piacevole in un ambiente giovanile ed informale.
Da una carta dei vini concentrata,tranne le bollicine, sull’Italia con ricarichi giustamente molto ragionevoli si sceglie il Taittinger prestige rosè(82 euro)come valido passepartout e si comicia con una interlocutoria zuppetta di fagioli occhiolina con cozza in tempura cui segue una buona quaglia,crema di riso venere nero,julienne di verdure,thè verde e wasabi.La quaglia è cotta perfettamente in un piatto che strizzerebbe ancor più l’occhio all’oriente se il wasabi,notoriamente ricco di personalità, non fosse così addomesticato da essere pressocchè impercettibile.Abbastanza percettibile invece,ed in modo piacevole,il sentore di thè verde.
Decisamente più riuscita la vellutata di asparagi con polpo verace caramellato e broccoletti croccanti.La grassezza del mollusco,anche qui cotto molto bene,e quella della vellutata trova contrasto,seppur parziale,nelle verdure croccanti.La presenza delle gelatine di acqua di polpo che non aggiunge davvero nulla,nemmeno coreograficamente.
Ottimo il carpaccio di gamberi di Mazara con puntarelle ed aneto e quenelle di foie in crosta di pistacchio.Mi è venuto solo da pensare che le squisite quenelle un pò fuori contesto col gambero avrebbero fatto figura migliore come preantipasto al posto dei più anonimi fagioli.
Un classico dello chef sono invece gli spiedini di gambero in pasta fillo con spuma di mortadella.Qui il gioco di contrasti è più spostato sulle consistenze.Un pò scomodo,ma non più di tanto,pucciare lo spiedino nella ciotola della spuma.Spuma nella quale il bilanciamento fra crema di latte e salume è abbastanza equilibrato.
Nei raviolini di ricotta di bufala e spinaci,con scampi,limone candito e colatura di alici è quest’ultima ad essere latitante come pure il contrasto con il risultato che il piatto è virato troppo sul dolce.Molto ben fatti,in sè,i raviolini.
Risotto alla milanese(riso acquarello riserva tre anni)con pata negra croccante,liquirizia e calamaretti spillo.Mantecato molto bene,forse si poteva osare un pò più con la liquirizia.Calamaretti orpello decorativo.
Paccheri freschi all’amatriciana con crudo e cotto di triglie.Una parte della triglia è rosolata con il guanciale ed un’altra aggiunta a freddo.Il piatto è buono,ma la delicata triglia non mi sembra la scelta più indicata per accompagnare e/o contrastare il guanciale.
Il trancio di ricciola al rosmarino,salsa di polenta,uovo cotto a bassa temperatura e tartufo nero.Qui non ci siamo nè con la qualità del trancio nè invero con il pasticcio che ne viene una volta toccato l’uovo.
La coppa di maialino da latte con capesante avvolte nel pan grattato al nero di seppia,latte di cocco e consommè di porcini è stucchevole a causa del cocco che imperversa indisturbato.Un mistero,per me,poi,la presenza del consommè.Peccato per il maialino in sè perfetto.
Dopo un gelato di fragola con cialda ai pistacchi ecco una buona crème brulèe al gorgonzola,con pera al vino rosso,arancia croccante e salsa di patate al rosmarino ed il cheese-cake con sale maldon,olive nere crema di limoncello e gelato al cioccolato bianco.
Un locale dove si sta sostanzialmente bene,anche se rispetto ad altre visite si è notato un certo impasse nel livello di cucina.
Alcuni difetti mi sembrano veniali e di facile correzione altri,specie i secondi mi sembrano più complessi perchè riguardano la concezione del piatto.

Le immagini:
Zuppetta di fagioli occhiolina con cozza in tempura .

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Quaglia,crema di riso venere nero,julienne di verdure,thè verde e wasabi.

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Spiedini di gambero in pasta fillo con spuma di mortadella.

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Vellutata di asparagi con polpo verace caramellato e broccoletti croccanti.

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Carpaccio di gamberi di Mazara con puntarelle ed aneto e quenelle di foie in crosta di pistacchio.

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Risotto alla milanese(riso acquarello riserva tre anni)con pata negra croccante,liquirizia e calamaretti spillo.

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Raviolini di ricotta di bufala e spinaci,con scampi,limone candito e colatura di alici .

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Paccheri freschi all’amatriciana con crudo e cotto di triglie.

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Trancio di ricciola al rosmarino,salsa di polenta,uovo cotto a bassa temperatura e tartufo nero.

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Coppa di maialino da latte con capesante avvolte nel pan grattato al nero di seppia,latte di cocco e consommè di porcini.

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Gelato di fragola con cialda ai pistacchi.

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Crème brulèe al gorgonzola,con pera al vino rosso,arancia croccante e salsa di patate al rosmarino .

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Cheese-cake con sale maldon,olive nere crema di limoncello e gelato al cioccolato bianco.

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Piccola pasticceria.

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il pregio : Piacevole bistrot di quartiere.

il difetto : I secondi.

Giuda Ballerino – Andrea Fusco
Largo Appio Claudio 346
Roma
Tel. (+39) 06 71584807
Chiuso il mercoledì
Aperto solo la sera tranne la domenica a pranzo
Alla carta 60-65 euro
Menù degustazione:40 euro (quello dedicato al cavolo broccolo di Albano detto capoccione), I classici 70 euro, quello che mangerei io 85 euro.

http://www.giudaballerino.it/

Visitato nel mese di Marzo 2010

Visualizzazione ingrandita della mappa

Norbert

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4 Commenti.

  • Gianmarco5 Aprile 2010

    Io ricordo un Giuda teatro di interessanti serate "didattiche", con una cucina creativa ma consapevole, e ritrovo invece nelle parole - e, soprattutto, nelle foto - una cucina faticosa e cervelllotica. Ho cenato l'anno scorso nella sala low cost e conservo un ricordo di sostanziale correttezza dei piatti, forse un'amatriciana e una bistecca. Forse, e dico forse, è uno di quei locali che certe promesse le ha mantenute, e altre no.

  • Artèteca5 Aprile 2010

    Ci sono passato il mese scorso in osteria, dopo circa una nno. La volta precedente ero stato al ristorante e ricordo una cena memorabile. Nell'ultimo passaggio ho trovato degli ottimi antipasti, ben eseguiti e con un bell'equilibrio di sapori e consistenze (trittico di baccalà e polpo arrosto su passatina di ceci), dei buoni primi (gnocchetti con gamberi rossi e piselli) e dei secondi decisamente da rivedere (spezzatino con friggitelli ed saltimbocca di orata). Avevo un bel ricordo dalla cena precedente, ma sono uscito deluso dall'ultima. Sicuramente merita un'altra chance, perchè Andrea Fusco è bravo.

  • Pietro C.6 Aprile 2010

    Ho cenato varie volte all'osteria e una volta al ristorante. Mentre trovo l'osteria un ambiente piacevole (seppure un po' caotico), l'esperienza del ristorante è stata deludente. Condivido le riserve dell'autore sull'aspetto concettuale dei piatti; alcuni accostamenti sono davvero incomprensibili e di il risultato, sia visivo che gustativo, è mal riuscito. Ricordo, come appetizer, un imbarazzante (per chi l'ha servito) arancino galleggiare in un consommè. Insensato. Chi ricorda il Giuda di qualche anno si aspetti qualcosa di diverso, più vecchio ma, paradossalmente, meno maturo.

  • Michele2 Agosto 2010

    Anche io ho provato sia l'osteria che il ristorante. L'osteria l'ho trovata un pò cara, ma niente di spropositato visto che si trova comunque in un ambiente piacevole. Per il ristorante uso 3 aggettivi: cervellotico, esiguo, inadeguato. Non vorrei essere troppo severo ma condivido l'imbarazzo di Pietro nel vedersi servito l'arancino galleggiante, queste sono le scelte che ritengo cervellotiche perché eccessive oltre che inutili. E' da sottolineare l'esiguità delle portate come si evince anche dalle foto. Inoltre ho trovato inadeguato il servizio visto che in entrambi i casi ho dovuto sopportare l'eccessiva lentezza e inesperienza (per essere gentili) dei camerieri. Vorrei aggiungere una nota sull'atmosfera: la piazza in cui d'estate sono disposti i tavoli è fatta perché sia vissuta dalla gente quindi bisogna essere preparati a vedersi passare le persone a un palmo dal naso. La musica è poi troppo alta. E' bello mangiare con il sottofondo, ma l'alto volume e la convergenza delle musicalità discotecare proposte dal locale affianco producono una situazione di eccessivo caos sonoro che non consente di scambiare quattro chiacchiere senza urlare.

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