Passione Gourmet Oasis, Famiglia Fischetti. Vallesaccarda (AV) di Fabio Fiorillo - Passione Gourmet

Oasis, Famiglia Fischetti. Vallesaccarda (AV) di Fabio Fiorillo

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Recensione ristorante.

Il Territorio.
Dopo essersi congedati dalla famiglia Fischetti, che da 21 anni porta avanti questa splendida realtà, viene in mente il Territorio. Nella sua massima espressione.
Oggi l’Oasis è un gran bel ristorante, il servizio efficiente e gentilissimo, l’ambiente curato nei minimi dettagli, la carta dei vini enciclopedica con ottima profondità di annate (da segnalare un’intera sezione dedicata al millesimo 1988, anno di fondazione del locale)
Poi c’è la tavola, quella vera, dei sapori, delle antiche ricette, dei grandi prodotti.
Le verdure, il tartufo (rigorosamente quello nero di Bagnoli Irpino), le carni (agnello sempre eccezionale), le paste fatte in casa, tutto parla di questa terra al confine con la Puglia.

650 metri sul livello del mare, aria frizzante, grande voglia di sedersi al caldo e di essere coccolati.

Nulla è lasciato al caso, ed anche i pani sono molto buoni, così come le sfogliatine alla cipolla ramata.
Un piccolo bocconcino impanato di verdura su crema di fagioli ed olio novello offerto dalla Casa vi farà comprendere quanto sia importante per i Fischetti portare ai loro clienti il gusto, il sapore primario degli ingredienti.
Godete con la zuppa di cipolla e caciocavallo, con la minestra maritata (senza eguali), un po’ sottotono, invece, quella di cicerchie e cereali, che, più lieve, perde il confronto.

Davvero buono l’uovo di gallina ruspante ad “occhio di bue” con purea di patate al sentore di limone e tartufo nero, bilanciato, saporito, coinvolgente. Un uovo così in città non lo troverete.
Autunnale la zuppa di zucca con stracciatella e tartufo nero. Notevole il mussillo di baccalà, sia in insalata con peperoni cruschi, sia nella versione fritta.

Grandi le paste, sia quelle fresche fatte a mano che le artigianali secche. Goduriosi i ravioli con manteca campana, burrata e tartufo nero, così come i classici (in carta sin dal 1988) con salsa all’aglio bruciato e noci. Ottimi gli spaghettoni con alici di menaica, mollica di pane croccante, peperoni, ben mantecato il risotto con provola porro e pancetta. La cannella nella lasagnetta alla genovese di vitello dà una marcia in più ad una preparazione già riuscita.

Perfetto, come anzi detto, l’agnello cotto a bassa temperatura con purea di patate affumicate e riduzione di aglianico, così come le sue costolette impanate con erbe fini e cotte al giusto rosa.
Soddisfazioni regala, altresì, il coniglio alla pizzaiola piccante, sempre buono il filetto di vitellone dell’Appennino centrale all’olio e salsa d’aglio.

Piccola pasticceria (che buoni i torroni di Dentecane ed i cantuccini home made!) di livello così come la maggior parte dei dolci. Perfetta la millefoglie con crema e visciole, golosa la pannacotta allo yogurth di Vannulo con vaniglia di Tahiti e mele caramellate, forse troppo dolce il semifreddo di torrone.
Cioccolato con i distillati a chiudere una bellissima esperienza.
Nella nostra ultima visita la scelta enoica è ricaduta su un Roche d’Ampsej ’05 di Correggia (bel prodotto, ma ancora non pronto con tannini spigolosi), un Serpico ’99 di Feudi (in ottima forma, emblema di quando Feudi era ancora Feudi) ed un Bukkuram di De Bortoli. Bourbon Knob Creek, Bas-Armagnac ’70 Du Peyron ed Ardbeg Ten a chiusura.
Sono anni che il livello qualitativo dell’Oasis è costante, l’asticella è oramai posizionata stabilmente in alto, piccole migliorie ed alleggerimenti delle vecchie ricette hanno contribuito a rendere ancora più piacevole la sosta; magari non avrete in alcune preparazioni la veracità di qualche tempo fa, ma la digestione ed il post cena vi faranno apprezzare ancor di più l’esperienza. All’Oasis si sta bene, il cliente è sempre coccolato che sia “abituale” o novellino, impagabile la sensazione di essere a proprio agio.
Per avere una valutazione più elevata manca qualche spunto “geniale”, ma, probabilmente, qui proverete la migliore cucina “di casa” della vostra vita.
Conto ridicolo, con 50 euro o poco più avrete grandi soddisfazioni, certo se vi fate tentare dalla grandiosa cantina potrete volare molto più in alto.
Per chi non vuole affrontare, al ritorno, le decine di chilometri (nella migliore delle ipotesi) che lo separano dalla propria abitazione, l’Oasis concede ai propri ospiti la possibilità di soggiornare in due accoglienti camere, separate dal corpo centrale, a prezzi onesti. La colazione (commovente) che vi aspetta l’indomani meriterebbe una scheda a parte.

Cereali e cicerchie.

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I ravioli di ricotta in salsa di noci ed aglio bruciato.

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Baccalà fritto con broccoli.

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Il baccalà e il peperone crusco.

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Carpaccio di filetto di vitellone.

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Il filetto di vitellone dell’Appennino Centrale all’olio extravergine e salsa d’aglio

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Risotto Carnaroli riserva 2007 con porro, pancetta e provola al fumo.

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La minestra maritata.

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L’uovo su purea di patate al limone tartufo nero di Bagnoli Irpino.

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Triilli e verdura, salsiccia pezzente e cacioricotta.

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La zuppa di cipolle ramate di Montoro con caciocavallo podolico.

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La zucca con mandorle, stracciatella e tartufo nero.

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Le lasagnette alla genovese di vitello con profumo di cannella.

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L’agnello in cottura lenta e lunga con purea di patate al fumo e riduzione di Taurasi.

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La millefoglie con crema casalinga, granelle di nocciola e amarene selvatiche.

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La pannacotta allo yogurt di bufala, vaniglia Tahiti e mele caramellate.

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Sorbetto di Sorba.

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Piccola pasticceria.

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il pregio : Cucina del territorio con pochi uguali nel nostro Paese.

il difetto : Un paio di preparazioni, troppo alleggerite, hanno perso la propria “anima” .

Oasis
Vallesaccarda (AV)
Tel +39 0827 97021 / 97444 – Fax +39 0827 97541
Coperti: 60
Menu degustazione: 35-40-45 euro (+ 20 euro per degustazione vini in abbinamento)
Alla carta: 50 euro
Chiuso il Giovedì e le sere dei Festivi

http://www.oasis-saporiantichi.it/

Visitato nel mese di Dicembre 2009

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Fabio Fiorillo

8 Commenti.

  • franco francese5 Gennaio 2010

    La simpatica aggettivazione campana: "salsiccia pezzente" è splendido! Ma anche un'altra bella era il "pane cafone" . Quali sono le origini di questi modi di dire?

  • fabio fiorillo5 Gennaio 2010

    la salsiccia pezzente è così denominata, per differenziarla dalla salsiccia tradizionale, poichè è preparata con tagli del maiale meno nobili, quali interiora e testa. Il pane cafone, invece, si chiama così perchè è preparato non solo con farina raffinata ma anche con farina grezza (cafona, appunto). La caratteristica principale è mantenere la sua freschezza per alcuni giorni.

  • Colinmckenzie5 Gennaio 2010

    Pranzo fantastico fatto qualche settimana fa, Oasis mi pare la risposta perfetta (costi moderatissimi, servizio professionale e caloroso, consigli sui vini perfetti) alla crisi che attraversano tanti ristoranti stellati. E, guarda caso, domenica a pranzo c'è il tutto esaurito (e sabato comunque 20-25 coperti li hanno fatti). Da prendere come esempio per molti giovani ristoratori...

  • Kriss5 Gennaio 2010

    Ha poco a che fare con l'eccellente oasis , ma sarebbe interessante sapere se Fiorillo, se avesse voglia, se si recasse geograficamente anche dal "cazzone 2009" come definito da Dissapore, e poi rifinito da recensione without photo per mettere l'asso di picche sul tre di bastoni e sapere se veramente potrebbe finire in quel modo.

  • Presidente5 Gennaio 2010

    Cose che non ci riguardano.

  • Puccio9 Gennaio 2010

    Minchia Fiorillo non si capisce una ceppa dalla recensione...

  • emanuelle9 Gennaio 2010

    @ kriss e puccio, ma non vorrete che fiorillo sprechi un a riga per voi.

  • fabio fiorillo9 Gennaio 2010

    @kriss a breve su questi schermi anche il pappacarbone

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