Passione Gourmet Torre del Saracino, Gennaro Esposito. Vico Equense (NA) By Giovanni Gagliardi - Passione Gourmet

Torre del Saracino, Gennaro Esposito. Vico Equense (NA) By Giovanni Gagliardi

Recensito da Presidente

Valutazione

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Ristorante Top in Italia o semplicemente un ottima cucina di pesce come ce ne sono altre (anche se non tantissime) in Italia?

Personalmente, noi non ci eravamo mai stati. Facciamo ammenda.
Ma siamo assai curiosi e seguaci di San Tommaso. E quindi lunedì 7 dicembre a pranzo, da Napoli ci siamo diretti verso Vico Equense. E, per quanto ci riguarda, abbiamo sciolto l’enigma.

Iniziamo dal luogo, in senso Macro e in senso Micro.
In senso Macro siamo nella Penisola Sorrentina, uno dei luoghi paesaggisticamente più belli d’Italia (e non solo) oltre che vero Bengodi italiano degli anni 2000 con una concentrazione di grandi tavole per chilometro quadrato davvero imbarazzante. In senso positivo, ovviamente.
In senso Micro il punto della spiaggia di Seiano dove sorge la Torre del Saracino non è purtroppo il più bello della Costiera. Le finestre del ristorante da un lato guardano il mare è vero, ma dall’altro si affacciano su un rudere con annesso cancello arrugginito. Non un bel vedere davvero. Noi metteremmo una tenda.
Il ristorante all’interno comunque è assai curato e arredato in stile minimalista ma con gusto. Niente da dire.

L’accoglienza è di ottimo livello ed il personale di sala si dimostrerà estremamente professionale per tutta la durata del pranzo, senza comunque far mai mancare quel po’ di “calore” umano che in questa parte d’Italia deve essere d’obbligo.

Poi c’è lui, il Cuoco e anima del locale, Gennaro Esposito, persona che si è rivelata estremamente cordiale e preparata e dalla grande carica umana. Naturalmente simpatico e un po’ gigione. Assai campano, addirittura napoletano diremmo anche se pare sia nato proprio a Vico. Insomma un bel padrone di casa che ti accoglie, ti mette a tuo agio ma poi và in cucina per uscirne solo alla fine del pranzo. Un cuoco che cucina e che i suoi manufatti li firma personalmente. E di questi tempi non è più così scontato.

A tavola, oltre al pane e ad ottimi grissini abbiamo lo straordinario Olio Extravergine DOP Penisola Sorrentina L’Arcangelo di Vico Equense e un burro da latte di vacche rosse davvero buonissimo che però nel contesto marinaro del luogo ci appare un po’ “fuor d’acqua”.

La carta dei vini non è priva di spunti di interesse soprattutto sul versante campano.
La carta da mangiare è un inno al territorio campano e alla stagionalità. Siamo a mare, l’aria è carica di iodio e si mangia innanzitutto pesce. Bene.
Tra gli ingredienti leggiamo polipi veraci, fagioli di Controne, alici, fasolare, pasta di Gragnano, e anche maiale casertano, un trionfo di “sapori del sole”. Chi ci conosce sa che – salvo qualche eccezione dovuta alla assoluta genialità di qualche interprete (ma i geni quanti sono?) – riteniamo fondamentale che anche la cucina cosiddetta alta e innovativa rispetti il territorio e le tradizioni in cui si trova ad operare. Qui, la carta ci dispone bene.

Si inizia con un pre-antipasto gentilmente offertoci: Tonno scottato, pappa al pomodoro, ricotta di pecora e basilico. Detto che del Tonno ormai, al di fuori del Giappone faremmo volentieri a meno, aggiungiamo che ne faremmo ancora più volentieri a meno in Penisola Sorrentina. Al palato comunque si rivela discreto. Certo, c’è molto pomodoro e, quindi, tanta acidità. Forse troppa per un appetizer? Ma, come si dice, è un caval donato e noi non facciamo i dentisti.

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Quindi l’antipasto. Il punto più alto. Polpo verace arrostito, carciofi dorati, salsa di fasolare e arance. Grande piatto, il cui sapore mi accompagnerà a lungo. Quattro ingredienti tutti presenti e perfettamente riconoscibili al palato. Eccezionale equilibrio, cotture perfette. Gennaro dimostra di avere davvero una bella mano.

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Risotto con gamberoni rossi, agrumi e paprica affumicata. Il punto più basso. Il gusto è gradevole, l’insieme è assai ruffiano, morbido, rotondo. I gamberoni non sono da urlo. La consistenza del riso è da dimenticare. Sembra in là di cottura. Gennaro ci dirà che a suo giudizio il problema non era dato dai tempi di cottura ma di uno strano effetto che nel procedimento la Bisque farebbe al riso. Non siamo i primi, comunque, ad aver manifestato qualche perplessità. Il piatto è nuovo e ci sta lavorando.

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Minestra di pasta mista di Gragnano con ragù di pesci di scoglio e crostacei. Piatto sicuramente riuscito e filologicamente molto interessante con l’incontro assai campano della pasta di Gragnano – cotta perfettamente – ed i pesci di scoglio. Molto golosa ma, comunque, nessuna capriola sulla seggiola.

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Quindi si prosegue con Come una zuppa di pesce. Che si rivela proprio una zuppa di pesce, solo più leggera con del pomodoro messo su quasi a crudo. Leggera anche nell’uso dell’olio. Ci aspettavamo però onestamente più sapore nel complesso. Piatto che scivola via un po’ anonimo. Probabilmente a causa di una materia prima che seppur indubitabilmente fresca, non raggiunge eccelsi livelli qualitativi e conseguentemente di sapore.

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La Spigola cotta e cruda con sua emulsione al profumo di limone è buona e sa di mare, come è giusto che sia. Interessante il gioco cotto/crudo. Eccellente la materia prima.

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Prima dei dolci un Cremoso allo yogurt profumato alla lavanda e croccante di cacao. Divertente, con il croccante rappresentato dal cucchiaino edibile.

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Quindi dalla carta dei dolci scegliamo la Millefoglie di mele, frutto della passione con sorbetto di mango e zenzero. Tutto molto, forse troppo esotico, poca mela forse troppo poca in bocca. Non ci entusiasma.

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L’altro dessert lo facciamo scegliere a Gennaro e ci arriva il Babà napoletano con crema pasticcera e fragoline di bosco. Discreto. Ma onestamente lo comprendiamo poco. Venire in un ristorante Top e vedersi servire un semplice Babà che peraltro si trova, tranquillamente più buono, nelle migliori pasticcerie napoletane ci lascia un po’ perplessi. E’ un po’ come andare da Cracco e ricevere per dessert una fetta di panettone.
Insomma basico basico. E a questo punto se basico deve essere aggiungiamo che non metteremmo la crema e le fragoline.
Chiariamo che le nostre perplessità avrebbero trovato terreno fertile anche in presenza del miglior Babà della nostra vita. Ma sarebbe stato comunque il miglior babà della nostra vita. Questo non lo era. E adoriamo il Babà. Ne abbiamo mangiati tanti.

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A seguire buona piccola pasticceria.

In conclusione diciamo che alla Torre del Saracino abbiamo trovato un ristorante che fa una interessante cucina di pesce in chiave campana. Abbiamo trovato un posto in cui si sta bene. Il cuoco è persona di valore ed ha una bella mano.
Non abbiamo trovato una delle migliori 10 (o anche 15) cucine d’Italia.

Nota positiva il prezzo. Si mangia bene e si beve discretamente non superando i 100 Euro a persona.

Ad Majora

il pregio : Grande attenzione al territorio e buon rapporto qualità/prezzo.

il difetto : Cucina che osa troppo poco.

Torre del Saracino
Gennaro Esposito
Vico Equense (NA)
Via Torretta, 9. Loc. Marina d’Equa
Tel. ( +39 ) 081 8028555
Chiuso la domenica sera e il lunedì
Coperti: 35
Prezzi: alla carta 80/90 euro v.e.
Menù degustazione : 80 e 100 euro v.e.

http://www.torredelsaracino.com/

Visitato nel mese di Dicembre 2009

Visualizzazione ingrandita della mappa

Giovanni Gagliardi

56 Commenti.

  • Il Guardiano del Faro20 Dicembre 2009

    Considerazioni finali più che condivisibili Giovanni. Già ad occhio si capisce . Di cucine buone e relativamente semplici come questa visualizzata e commentata ne possiamo trovare almeno una quindicina anche solo considerando il litorale Tirreno.

  • Pat Garrett20 Dicembre 2009

    "essenza" del locale centrata in pieno, ho avuto un'esperienza analoga, in quanto al risotto, beh.. non ne ho mai mangiato uno buono piu' giu' di Firenze..

  • azazel20 Dicembre 2009

    ...."è un po' come andare da Cracco e ricevere come dessert una fetta di panettone".... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH se è una battuta è commovente!

  • emanuele barbaresi20 Dicembre 2009

    La minestra di pasta mista di Gragnano, ragù di pesci di scoglio e crostacei non aveva provocato capriole sulla seggiola neppure a me. Quanto al babà, l'avevo trovato sconcertante. Eppure Esposito è uno chef che tutta la critica incensa, sembrerebbe, "per definizione", cioè indipendentemente dalla riuscita o meno dei suoi piatti (in genere ben eseguiti, e non è il caso del babà, ma concettualmente non molto significativi). Resta un bravo chef, certo. Ma anche l'esempio più eclatante di come in Italia, in campo gastronomico, si riesca a creare da zero o quasi "il personaggio". Poi la gente ci crede e va a Vico Equense in pellegrinaggio, credendo di provare una delle migliori cucine del mondo. Che ridere...

  • Pat Garrett20 Dicembre 2009

    In una parola sola: sopravvalutato ! poi ci sono i sottovalutati (vero Lopriore?) ma questa è un'altra storia...

  • matteo20 Dicembre 2009

    non sono mai stato a vico..quanto posso dire guardando le foto é che sicuramente non é una cucina bella; i piatti sono confusi, sembrano disordinati.quel risotto é lontanissimo dall'eccellenza già solo visivamente(é scotto?), inoltre quei piccoli schizzi sul bordo del piatto..non credo avessero connotazione decorativa... sembra una cucina da trovare in un ottima trattoria( sto dicutendo solo a livello di immagini) non in un ristorante di livello come ci raccontano...

  • Buauro20 Dicembre 2009

    Ci sono stato una volta sola piu' di un anno fa... e avevo provato sensazioni analoghe. Grandissima partenza con una "Zuppa di taralli di agerola e pesce azzurro" e un "Caldo e freddo di tonno e vitello" per poi proseguire in un decrescendo culminato in una variazione al cioccolato piuttosto stucchevole. Mah! La critica "istituzionale" lo osanna ma leggendo qua e là gli insoddisfatti (me compreso) sono piu' dei soddisfatti. Non so se al prossimo passaggio in costiera mi verrà voglia di riprovare :-/

  • maiong20 Dicembre 2009

    Gentili amici, mi piacerebbe sapere se quando andate in un ristorante vi presentate.

  • Nicola20 Dicembre 2009

    Gentile Giovanni, al di là della esperienza gastronomica, mi farebbe piacere sapere quale sia per Lei la differenza tra una persona nata a Vico Equense ed una nata a Napoli. La ringrazio in anticipo Nicola

  • azazel20 Dicembre 2009

    l'ho sempre detto...il Giovanni Allevi della ristorazione...

  • Pat Garrett20 Dicembre 2009

    ahahah :-) :-) è vero... io pero' preferisco i "beautiful losers"!Quindi mi schiero dalla parte dei sottovalutati..Parini, Lopriore ecc..

  • azazel20 Dicembre 2009

    penso di andare a santo stefano da parini...neve permettendo..due domantdequanto ci vuole dall'autostrada ed è molto in collina????

  • Lucien20 Dicembre 2009

    una quindicina di km. dall'uscita dell'autostrada e circa 300mt. s.l.m. facci poi sapere com'è andata..

  • fabio fiorillo20 Dicembre 2009

    Giovanni, pensa un po' che a parer mio i migliori piatti di esposito sono sempre stati i risotti. Non ho provato quello in foto, ma usualmente da quella cucina escono grandi risotti. Per quanto riguarda la valutazione generale, invece, sono, come ben sai, d'accordo con te

  • Maurizio Cortese20 Dicembre 2009

    Ho fatto visita quattro volte, da aprile a settembre di quest'anno, alla "torre" e credo siano sufficienti per avere da parte mia qualche convinzione in più. Riguardo "l'ambiente", che a tanti fa storcere il naso e che invece per me ha la sua importanza, sono perfettamante d'accordo, perchè l'ho notato anch'io, che anche un cancello arrugginito in bella vista possa non essere il massimo, a maggior ragione se poi si cura nei minimi particolari l'estetica del ristorante. Per me un altro neo è rappresentato proprio dal locale. Vero, molto curato, ma un gusto così minimalista poco si addice per un locale in riva al mare. Personalmente l'avrei reso più caldo, più mediterraneo, anche più in linea con il tipo di cucina. Riguardo la cucina l'ho trovata molto altalenante, uno splendido pranzo ad aprile, oserei dire fra quelli da ricordare, e poi altre tre cene in progressivo calo. Nonostante ciò ritengo che quando Gennaro cucina in modo semplice, quando abbina verdure di stagione e pescato, dia il meglio di sè per il modo oserei dire perfetto con il quale tiene in equilibrio i sapori rendendoli riconoscibilissimi al palato, per cui non farei mio l'invito ad "osare di più". Il risotto. Dico agli scettici di attendere che lo "aggiusti" anche se ritengo che ciò debba avvenire fra le mura della cucina e non sulle tavole dei clienti. Riguardo il babà. Quello da me provato è stato forse il migliore in assoluto, e qualcuno ne ho mangiato anch'io, e ritengo che solo un risultato del genere giustifichi la sua presenza in carta. Per me, quindi, la Torre del saracino è una delle migliori trattorie di pesce, ben vestita, ma, rimanendo nella categoria, ancora distante da fenomeni come Mauro Uliassi. Chiudo, scusandomi se mi sono dilungato, che faccio totalmente mie le vostre considerazioni riguardo il rispetto che la cucina deve al territorio.

  • giovanni gagliardi21 Dicembre 2009

    Presentate in che senso? Se diciamo che siamo di un sito o di una guida e blabla? Mai fatto nella vita. Non ci riuscirei pur volendo, non è nelle mie corde. Ad Majora

  • giovanni gagliardi21 Dicembre 2009

    Il luogo di nascita. Ad Majora

  • giorgio21 Dicembre 2009

    Absit iniuria verbis: Premetto che non sono mai stato da Gennaro Esposito; mi intrometto nell’argomento però per fare le stesse osservazioni fatte su Gennaro Esposito in merito a Pino Cuttaia a Licata, tanto osannato dalla critica nell’ultimo periodo; è anche questo un gran ben ristorante di mare, con materia prima eccellente e ben trattata, però da qui ad elevarlo ad una delle prime tavole di Italia ci corre non poco; in un suo menu degustazione di due anni fa ho mangiato tantissimi gamberi con patate e patate coi gamberi; non c’è il lavoro di ricerca della storia culinaria e di innovazione che si fa invece al Duomo di Ragusa; anche il servizio, pur di livello si intende ( massimo rispetto per tutto il personale che vi lavora, lungi da me la volontà di criticare in maniera distruttiva ), non mi sembra sia eccezionale. Ho la sensazione quindi che quando qualcuno prende una cotta per uno chef, ecco che tutta una corte di nani e ballerini dell’ambiente gastronomico si accodano al capobranco elogiando il fortunato all’inverosimile. Con tutto ciò massimo onore ai due chef ora citati, ma l’ archimandrita della nuova grande cucina italiana al Sud è Ciccio Sultano, al nord Alajmo, al centro Bottura. Ovviamente, secondo me Buon natale a Tutti

  • Ciccio21 Dicembre 2009

    Scusate la domanda "innocente", non capisco cosa ci guadagnerebbe la critica a osannare un locale del genere. Mi spiego: capisco che un critico "non allineato" non si sognerebbe lo stesso di trattare male Adrià perchè è appunto Adrià, tutti sanno chi è, cosa ha fatto (per la cucina), ecc... Se come dite voi ci sono tanti locali come quello di Esposito in giro per l'Italia, anzi migliori nella tipologia (anche solo per location), che ci guadagna la critica tutta a osannarlo? Pensando poi quanti scettici ci sono in giro e il fatto che Esposito "personaggio" non è certo uno dal forte richiamo come Adrià o che una figura che trascende il cerchio degli appassionati, che cambierebbe vederlo spodestato? Magari sviluppo meglio in un prossimo post. C.

  • gnamgnam21 Dicembre 2009

    Fondamentalmente mi allineo a tutte le considerazioni che mi hanno preceduto... potrei aggiungere semplicemente (e avere conferme da chi come me è stato più volte) che intravedo un trend negativo per la cucina di Esposito : ho un gran bel ricordo della prima visita e poco o niente dell'ultima...

  • matteo21 Dicembre 2009

    magari qualcuno paga più di altri...per questo é osannato...lungi da me affermare che esposito paghi, che questo o quello paghino...ma qualcuno lo fa...non illudiamoci che la critica sia un mondo pulito di recensioni sincere...chissenefrega... ..per esempio, questione che mi tocca da molto vicino...un famoso bar di torino ha da molti anni riconoscimento per essere uno dei migliori bar d'italia(tre chicchi e tre tazzine mi sembra)...allora dunque, io questo bar lo frequento molto sovente...fra i prodotti che offre la pasticceria é di alto livello, il resto discreto...e vi assicuro che di bar di livello eccelso a torino ve ne sono a bizzeffe...non usa neanche caffè illy nonostante sia sponsor della guida bar gambero rosso con tanto di premi in bellavista, con tanto di illy bar in evidenza, ma una miscela mokabar di discreta riuscita, latte a lunga conservazione, reduce da uno "scandalo" l'anno scorso quando si é scoperto che i suoi panettoni venduti a 25 al kg non sono artigianali come tentavano di far passare ma di un laboratorio torinese che li vende a 12 al kg...quest'anno vi hanno aggiunto etichetta con il riconoscimento...tutto questo non c'azzecca nulla ma c'azzecca pure qualcosa...qst non é il miglior bar di torino, forse neanche fra i primi 5 ma é fatto passare per il migliore d'italia...allora o i signori del gambero si fanno ingannare da anni...oppure qualcosa non quadra...

  • angelo21 Dicembre 2009

    recensione totalmente condivisa. Mi spiace ma Esposito è uno chef sopravvalutato...Sono stato da lui 2 volte e sono andato via a dir poco perplesso...nulla di che! Mi sono ripreso al Don Alfonso e alla Taverna del Capitano, due tavole straordinarie davvero! 15 ventesimi è quasi troppo...peccato!

  • andrea22 Dicembre 2009

    scusate ,ma io non capisco la critica verso il babà è un piatto/prodotto locale,quindi a me, turista in costiera, fa molto piacere ricevere come dolce uh babà :-),il fatto che non sia stato dei migliori...embè,diciamo una giornata no del pasticciere

  • giovanni gagliardi22 Dicembre 2009

    Caro Andrea, mi permetto di rilevare che come evidente dal contesto della recensione la mia critica non rigarda il babà in quanto tale, che adoro. Portando il tuo intervento fino in fondo, allora, dovremmo dire che al turista in Costiera, come lo chiami tu, piace anche mangiare lo spaghetto a vongole, i polipetti alla Luciana e la Pezzogna. Tutte cose ottime, per carità, ma che per mangiarle ottime in zona non è necessario spendere 100 Euro a persona. Questione di punti di vista. Ovviamente. Ad Majora

  • anotonio savarese22 Dicembre 2009

    pultroppo valutiamo i ristoranti e gli chef solo per quella volta che andiamo sono degli artisti e li dobbiamo capire e forse chiedergli il perche del baba in carta dal primo giorno del apertura del ristorante. sono un caro amico di gennaro credetemi lui non e solo un personaggio gastronomico come lo definiscono in molti e uno che sa cucinare ma in un modo molto semplice per soddisfare il palato e forse non la vista vedi altri, quindi concludo dicendo che le critiche ricevute son un po troppe,

  • Kriss22 Dicembre 2009

    http://www.gamberorosso.it/grforum/viewtopic.php?f=7&t=64294&start=75 Pure questo ketto non ci va leggero con Gagliardi, ma ha qualche difficoltà di lettura. Ordinare e ricevere non è uguale.

  • giovanni gagliardi22 Dicembre 2009

    Scusi Savarese, lei parla di troppe critiche, ma dove le vede? Il voto è 15, che corrisponde nella nostra legenda a "Grandi prodotti trasformati con tecnica e professionalità". Non mi pare poco per quello che lei definisce "uno che sa cucinare ma in un modo molto semplice per soddisfare il palato". Ad Majora

  • giovanni gagliardi22 Dicembre 2009

    Non mi sorprende. Per quanto mi riguarda è in puro stile Forum GR. Ad Majora

  • giovanni gagliardi22 Dicembre 2009

    Faccio ammenda è "personalità" non "professionalità". Ad Majora

  • Giovanni Lagnese22 Dicembre 2009

    Faccio notare che dire "si affacciano su un rudere con annesso cancello arrugginito. Non un bel vedere davvero. Noi metteremmo una tenda" suona molto borghese e denota una certa ignoranza delle ricerche artistiche - e conseguenti maturazioni estetiche - che si sono avute nel Novecento: si pensi a Rauschenberg, ad esempio. Se c'è qualcuno che non si omologa al gusto visivo "commerciale" e infiocchettato che tanto piace a quelli che non hanno gusto, non posso che apprezzarlo. Tanto più se questa sensibilità di evidenzia anche nelle presentazioni dei piatti, davvero interessanti, originali, non borghesi, non infiocchettate. Giovanni

  • Giovanni Lagnese22 Dicembre 2009

    E aggiungo: studiate la fotografia di Robert Adams (Robert, non Anselm)! Studiate, gente, studiate... Giovanni

  • Kriss22 Dicembre 2009

    Pure a te, una tenda, al collo, e poi stringere forte.

  • azazel22 Dicembre 2009

    se i risultati son questi...scappo mi vado a guardare il Grande Fratello!

  • Presidente22 Dicembre 2009

    Kriss: non provochi l'iroso Lagnese.

  • Ciccio23 Dicembre 2009

    Comunque è mirabile che nessuno mi abbia risposto (in modo sensato).

  • giovanni gagliardi23 Dicembre 2009

    Aspettavamo che sviluppasse meglio, come promesso. Comunque, personalmente, cosa ci guadagni certa critica proprio non lo so. Lei ci vada e si faccia un'idea personale. E' questo che conta. Ad Majora

  • Ciccio23 Dicembre 2009

    Risposta un po' parac**o mi permetta.

  • giovanni gagliardi23 Dicembre 2009

    Faccio l'avvocato. Ad Majora

  • emanuelle23 Dicembre 2009

    I giornalisti hanno bisogno di personaggi - se no di cosa scrivono? Essendo loro italiani e campando sull'italianità non pretenderete che parlino bene di stranieri e cucina etnica tanto per usare un esempio? Basta che poi si ricordino di non smentirsi, diversamente il castello di carte crolla. :D Ne individuano uno e per qualche anno stanno a posto

  • Il Guardiano del Faro23 Dicembre 2009

    Non è molto vero questo. Gli spagnoli sono molto graditi dai nostri divulgatori... ;-)

  • Ciccio23 Dicembre 2009

    E comunque resta che i difetti riscontrati da alcuni in Esposito mal si addicono a qualcuno che dovrebbe essere "personaggio". (location, cucina "normale", ecc..)

  • Danilo24 Dicembre 2009

    Leggermente meno recente la mia ultima esperienza alla Torre (1 dicembre 2009, il lunedì precedente la Vostra visita). Degustati molti piatti simili, con alterne vicende: non di successo il polpo d'antipasto, totalmente cannati gli equilibri del risotto (che, invece, come cottura, era pressocché corretto), ormai datata la spigola (che, una volta, se non erro, veniva servita tra gli antipasti, con molto maggiore senso)... Tavola e parere controverso, comunque. Al di là di condividere, in premessa, quanto detto da Fiorillo (memorabile nella storia il risotto uva e scaloppa di foie gras)... Frequento la Torre da 7 anni, una cucina affatto sopravvalutata. La più geniale (di mare) d'Italia da me assaggiata... E insieme la più altalenante. E, ancora, insieme, la più "discendente": più crescono le stelle, più la vedo commercializzarsi. E peggiorare il servizio (ampiamente insufficiente, il 1 dicembre). E snaturare l'ambiente (un posto del genere ha senso in centro a Milano, non in una torre d'avvistamento del 1500), che era molto meglio prima, con pietre a vista, infissi in legno chiaro e sedie di paglia. Di certo, comunque, ancora una volta (la terza di fila, ormai) anche per me un'esperienza deludente nel suo complesso. Vi segnalo comunque questa discussione sul (malfrequentato) forum del ilmangione.it che, però, nel caso in questione, mi pare possa fornire un contributo al tema http://ilmangione.it/forum/viewtopic.php?t=11006

  • giorgio24 Dicembre 2009

    ALLA DOMANDA, COSA CI GUADAGNA LA CRITICA, RISPONDEREI: NIENTE. E’ CHE è Più FACILE SPEZZARE UN ATOMO CHE ROMPERE UN PREGIUDIZIO ( NON è MIA ). E’ COME QUANDO SI VERIFICANO LE ALLUCINAZIONI COLLETTIVE, SU BASE FANATICA OD ISTERICA: TUTTI VEDONO LA MADONNA O LE MONTAGNE CHE SEMBRANO SPOSTARSI E PRIMA DI RENDERSI CONTO DELLA REALTà CI SONO STATI SERVIZI AL TEGIORNALE E PAGINATE A CARATTERI CUBITALI. CON TUTTO Ciò NON VOGLIO SMINUIRE NE’ GENNARO ESPOSITO ( CHE NON CONOSCO ) Né PINO CUTTAIA, FIOR DI PROFESSIONISTI MA FORSE UN PO’ SOPRAVVALUTATI.. FORSE PERò ANCHE LA CRITICA GASTRONOMICA ( COME I GIORNALI DEL RESTO ) è UN PO’ OMOLOGATA E STANDARDIZZATA E CI VUOLE IL PIERINO DELLA SITUAZIONE PER DIRE: IL RE è NUDO. SEMPRE BUON NATALE A TUTTI

  • irsuti26 Dicembre 2009

    caro Presidente Gagliardi, ho letto e riletto il Suo articolo e confesso di nutrire molte perplessità. Gli apprezzamenti in apertura del Suo pezzo sembrano veramente rituali (anche chi non è avvocato conosce un pò di retorica) e molte delle Sue affermazioni critiche, per quanto rispettabili in quanto opinioni, non convincono. In alcuni casi, sono paradossali, come ad esempio quando parla del Babà. Soprattutto la Sua "recensione" mostra di non aver colto il senso principale della cucina di Esposito (che ho visitato numerose volte nell'ultimo anno); a mio parere, oltre a essere un cuoco eccellente e ad aver allestito il locale in maniera da esaltare il mare e le bellezze naturali, Gennaro si fa paladino -tra i primi in Italia se non il primo- di una proposta culturale che oggi raccoglie il seguito dei più: innovare sulla tradizione. Mi chiedo dunque come, una persona e un gourmet del Suo livello, possa aver scritto una recensione che a me sinceramente pare piuttosto superficiale. Ovviamente, anche la mia è solo un'opinione Cordiali saluti Pellegrino Irsuta

  • giovanni gagliardi26 Dicembre 2009

    Caro Irsuta, gli apprezzamenti iniziali le saranno sembrati rituali, non così il voto, penso, è un 15. E questo è un numero. Un bel numero, per quanto mi riguarda. Innovare sulla tradizione, lei dice? Bene, è assolutamente nelle mie corde come concetto. Lei dice che di questo concetto Esposito è tra i primi se non il primo in Italia? Ebbene, io questa "assoluta eccellenza" non l'ho trovata. Peraltro, mi riesce difficile risponderle davvero a tono in quanto nel suo intervento i suoi rilievi critici sono, mi consenta, un pò superficiali. Per il resto, la ringrazio per il "gourmet di livello", attributo che non merito e le assicuro che comunque trovare opinioni discordanti per me è assolutamente positivo. Senza retorica, penso che le differenze siano il sale della vita. Resta il fatto che, come potrà leggere, la stragrande maggioranza degli interventi sono di natura "adesiva" rispetto alla mia recensione. E di questo, ovviamente, me ne compiaccio. Lei, comunque, come saprà, è in compagnia di gourmet, loro si, davvero di livello. E si compiacerà di questo, giustamente. Molti Auguri. p.s.: non sono il Presidente. Ad Majora

  • emanuelle26 Dicembre 2009

    e aggiungereri che "fortunatamente" non è questa "l'eccellenza italiana" . Basta vedere i piatti per intendere. Piatti ricchi di colori e sapori mediterranei presentati con una discreta rusticità artigianale, a cui rendere però merito di non esser resi troppo monotoni dall' abuso di ingredienti bandiera come il pomodoro . Eccellenze italiche ne esistono molte nei diversi angoli della penisola. Questa, volendo mettere daccordo tutti o quasi tutti può essere considerata una delle eccellenze campane, ma il mondo della gastronomia nazionale si è evoluta altrove più che a Vico.

  • kinnery26 Dicembre 2009

    Leggo giudizi sull'estetica del luogo, ed anche su quella dei piatti. E' curioso però che nessuno noti l'estetica, ossia la qualità, delle foto, invero assai scadente (la più sfocata scelta come apertura!). Come se un critico letterario sbagliasse la sintassi. Ed a proposito.. vogliamo parlare del plurale maiestatis? O di quel "by" che precede il nome dell'autore?

  • Presidente26 Dicembre 2009

    Tragga tranquillamente anche delle conclusioni Kinnery, non ci lasci senza risposte.

  • azazel26 Dicembre 2009

    sì ma scusate il termine che palle!! se si va in giro a provare ristoranti e per hobby li si recensisce si ha il dovere di essere fotografi professionisti? e poi? 2 fette di culo con l'osso no?

  • Lapo27 Dicembre 2009

    Due fette di culo pure a me, anche impanato.

  • azazel27 Dicembre 2009

    ah allora sei proprio QUEL lapo!

  • kinnery27 Dicembre 2009

    Presidente, la conclusione è che la credibilità del giudizio estetico si gioverebbe non poco di una maggior cura della forma. Non crede che una recensione "di" Giovanni Gagliardi si presenti meno scioccamente provinciale di una "by" Giovanni Gagliardi? O che l'uso di un pomposo plurale maiestatis inevitabilmente innalzi nel lettore le aspettative sull'attendibilità dell'estensore, poi pericolosamente messa in dubbio, almeno sul profilo dell'eleganza, da foto così sciatte? Poco o nulla conta che vi dichiariate non professionisti: la minuziosità con la quale andate classificando le migliori tavole dimostra che l'ambizione e la sicurezza non vi mancano. Quindi... ad majora ;)

  • lamax61°27 Dicembre 2009

    Heylaaaa! Anche qui? Occhio al rognone. Ciao LAMAX61°

  • emanuelle28 Dicembre 2009

    Viva l'Italia. Il Paese do sole e do mare do limone, do mandoline pizza e babà :D

  • glaucodg4 Gennaio 2010

    "Ma, come si dice, è un caval donato e noi non facciamo i dentisti." eccezionale...direi.. ma io si!! quindi forse avrei criticato anche il tonno col pomodoro... e comunque w le differenze..sempre.

  • Andrea23 Aprile 2010

    rispondo a Matteo di Torino. Credo di aver capito di quale bar parli, si trova in piazza san carlo. Però ti sbagli sulla (discreta) miscela di caffè: si tratta del caffè Malabar e non Mokabar.

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