Passione Gourmet Hotel Cinzia, Manuel e Christian Costardi - Vercelli - By Il Guardiano del Faro - Passione Gourmet

Hotel Cinzia, Manuel e Christian Costardi – Vercelli – By Il Guardiano del Faro

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Recensione ristorante.

Tra innovazione e tradizione per ora prevale la seconda sensazione.
I fratelli Costardi stanno movimentando la cucina dell’alto Piemonte e si stanno rivelando sempre più concreti e convincenti. Alcune provocazioni , incertezze o apparenti bizzarrie sono ormai relegate al passato.

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La concezione, l’ispirazione e la realizzazione dei diversi piatti sono sempre più vicini a colpire il bersaglio del gusto. Qualche esuberanza giovanile , qualche svolazzo, qualche aggiunta superflua , qualche ispirazione non troppo personale, sono aspetti quanto mai comprensibili . E ci mancherebbe altro con la loro età. L’entusiasmo e la carica adrenalinica spinge a crescere, a provare, a sperimentare. Christian , apparentemente , gioca a far il saggio prematuro; Manuel invece impegna la mente con mille idee da sedimentare.
Tutta questa energia positiva contribuisce a dar vita ad una lista di piatti più ragionata , consapevole , e un po’ meno frenetica .

La carta , leggermente ridotta, ma tuttora tra le più vaste mai viste, conta una ventina di piatti, oltre ai venticinque risotti . Del resto, fuori, oltre all’insegna dell’Hotel, ne esiste un’altra inequivocabile : “Risotteria” .
Oltre a ciò, i diversi menù degustazione a 4 mani rendono piuttosto complicata la scelta da parte del cliente, opportunamente assistito dall’attento servizio in sala tutto al femminile, disponibile ad ogni chiarimento.
Impresa non facile, dovendo ricordare i componenti di una sessantina di piatti.

Dal volume a più pagine della carta dei cibi, al volume ancor più spesso della carta dei vini, dove ho pizzicato uno stupefacente “basic” Bourgogne 2006 di Confuron-Cotetidot. Bourgogne di Vosne Romanèe, raffinato e complesso come fosse derivato da una ben più nobile appelation, dove la rosa appassita si fonde con l’incenso e il tartufo.
Coerente al gusto, si rivela una scelta felice per i 38 euro spesi. Bottiglia da 18/20mi

La piacevolezza della saletta defilata, tra marmi chiari e boiserie alle pareti, tra i toni aranciati del tovagliato e opere d’arte , mette di buon umore e dispone al meglio mentre si sorseggia un calice di Champagne Thienot offerto insieme a crostini di Pata Negra, di foie gras, o di acciughine marinate in salsa verde.

Dunque, la concretezza e la tradizione si evidenziano subito e si rafforzano ulteriormente con l’offerta del preantipasto : battuta di carne cruda con salsa di rosso d’uovo e julienne di sedano .

Meno scontata ma non originalissima la soffice e calda crema parmentier di patate, dove emerge l’aroma delicato della trota affumicata . I germogli di vari ortaggi inseriti per rinfrescare , spezzare e contrastare l’armonia centrale, insieme ad un raffinato spunto terroso di briciole di olive nere.

Più classica la lingua, tenera e morbida, servita a cubetti con il suo dressing estivo: salsa verde agliata senza paura , pezzetti di mostarda di frutta e vele di mais croccanti.

Potente e saturante la crema di Parmigiano stravecchio che combatte contro una violenta salsa di liquirizia. I tortelli di ricotta stemperano parzialmente sapidità e aromaticità. Gusto complessivo pieno e senza compromessi. Complimenti per il coraggio.

Più tranquillo e pacato il risottino mantecato con provola affumicata, asparagi e petali di fiori.
La fusione di sapori sintetizza il sentore di affumicato, mitigato dai toni floreali.

Magistrale il fondo d’agnello alla menta delicata, che sostiene due blocchi di sella d’agnello un po’ in la con la cottura, rinvigorito nel sapore da un idea di cacao e nobilitato nei profumi da piccole verdure ed erbe.

Elegante e gustosissima la guancia a bassa temperatura. Tenera e fondente che di più non saprei. Anche qui, raffinatissimo fondo di vitello tirato alla perfezione , al limite di una demi-glace. Purè Robuchonienne e vezzose sfoglie di patate violette . Essenziale nel concetto, con piccola concessione all’estetica.

Il dessert proposto da Manuel, diverte e stupisce, andando ad abbattere frontiere mai chiuse, dove la verdura incontra la frutta e dove il sale incontra lo zucchero.
Si tratta di un finissimo minestrone aromatico con gelato e brunoise di frutta e verdura, cappellino di zucchero caramellato e ciotolina di pasta sfoglia spezzata. Solo da risistemare nelle proporzioni e da ragionare sull’opportunità di utilizzo della sfoglia spezzata. Non che quest’ultima non abbia senso, ma forse ripensarla almeno nelle modalità di presentazione .

L’elegante scatolina omaggiata a fine pasto , colma di biscottini e piccola pasticceria, rende piacevole il congedo e suggella con stile e concretezza l’appagante sequenza di piatti.

Nulla da eccepire quindi su premi o riconoscimenti che i due ragazzi ( la media dell’età sarebbe 26/27 anni ) si vedranno prossimamente assegnare, e che ricadranno sulla città di Vercelli che finalmente ha una tavola di livello nazionale.

Pare si stia aprendo un’epoca ricca di giovani talenti della cucina in Italia. I Costardi fanno sicuramente parte di questa schiera insieme ad altri di cui abbiamo parlato o di cui parleremo su questo sito per metterli a confronto . Non in competizione, ma in ampio confronto tra di loro, siano essi italiani o di altri paesi.

Alcuni piatti in immagini:

…ma prima il vino!

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Aperitivi: Champagne Thienot, foie-gras, pata negra, acciughine in salsa verde.

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Crema di patate con trota affumicata e germogli.

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Ravioli di ricotta, crema di parmigiano e salsa liquirizia.

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Lingua, salsa verde agliata, mostarda di frutta.

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Risotto.

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Agnello, il suo fondo alla menta e fave di cacao.

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Guancia a bassa temperatura .

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Panna cotta all’aceto balsamico.

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Minestrone di frutta e verdura.

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il pregio : Il grande entusiasmo!

il difetto : Qualche deriva da cui scollarsi per uscirne con una personalità propria più marcata.

Hotel Cinzia
Manuel e Christian Costardi
Corso Magenta 71
Vercelli
tel . ( + 39 ) 0161 253585
Numero coperti : 40
Chiuso : Lunedi e due settimane in Agosto.
Prezzi: alla carta 45 – 75 euro
Menù degustazione : 40 – 100 euro

http://www.hotel-cinzia.com/

Visitato nel Settembre 2009

Visualizzazione ingrandita della mappa

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gdf

3 Commenti.

  • azazel28 Settembre 2009

    non trovate che sto minestrone di frutta e verdura stia imperversando peggio della tartare di tonno? è il quarto locale in 3 mesi dove lo vedo servire!! però a parte questo che è un dettaglio di colore i piatti son proprio belli. Grazie nella nota sul vino gdf adesso non ci resta che cercare quella bottiglia in enoteca..

  • Lucien28 Settembre 2009

    bene, bene, per me un'altra tappa appetibile sulla strada di casa, il Bivio di Quinto non è piu' solo nelle "flatlands" Vercellesi... mi sembra che i ragazzi dopo alcune incertezze iniziali abbiano trovato la loro strada fatta di equilibrio e di un giusto ed ispirato legame al territorio... credo oltretutto di aver captato anche una certa attenzione nella scelta dei vini, quella "chicca" Borgognona non è usuale trovarla nelle scontatissime carte "fotocopia", piene di "aia", fatte con la guida dei tre bicchieri in mano e che purtroppo imperversano in tanti locali.. a bientot

  • luca22 Aprile 2010

    provato durante le settimane del gusto, una cena di grande livello. stella meritatissima per cucina e servizio. una squadra giovanissima da seguire nella sua evoluzione.

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